Il terzo turno ha visto impegnato Giuliano Dimani e i suoi sette Gascon Saintongeois. Purtroppo, il forte conduttore ligure che nel 2013 si era messo al collo la medaglia di Campione italiano di questa specialità, non ha vissuto un turno facile, anche a causa di una breve ma violenta grandinata, e al suono del corno tre dei suoi ausiliari non erano entrati in qualifica. Questo il dettaglio: Savage 150, Mb; Elisa 143, B; Sure 150, Mb; Johnny 145, B. Non qualificati, invece, Michelle, Leo e Gavroche.
La chiusura dell’ultima giornata dell’intera finale è toccata al reatino Sergio De Angelis con la sua muta, non qualificata, di sette Segugi maremmani di Colle Sorvo: Juri 142, B; Astro 140, B; Miseria 140, B; Jack 140, B; Brio 142, B; Stella 142, B e Leo non qualificato.
Visti i risultati, il lavoro finale dei giudici non ha comportato particolari difficoltà e la proclamazione del podio di questo 16° Campionato Italiano è avvenuta proprio nel bel mezzo fra un ricco antipasto e uno dei soliti laudi pranzi che la gentile e premurosa padrona di casa Marisa Carsughi (Lella) Migliorini ha imbandito nella “casa di caccia”.
L’oro di campione è andato al collo della coppia Genta-Rizzo; l’argento è andato ad arricchire il palmares di Mauro Bergamaschi – entrambi concorrenti della terza giornata – mentre il bronzo se lo è meritato Marco Antonini che ha corso nell’ultimo turno di Anghiari.
Per la concomitanza di ben tre competizioni di altissimo livello nazionale, il presidente Felice Buglione si è sottoposto ad un vero e proprio tour de force passando in tre giorni dalla provincia di Salerno a quella di Pisa e a quella di Arezzo.
Insieme al vice presidente vicario Domenico Coradeschi, Coordinatore della Commissione Cinofilia e artefice di questa e delle altre fortunate e importanti manifestazioni cinofile nazionali e internazionali, il presidente Buglione ha voluto innanzitutto ringraziare tutta la famiglia Migliorini, Beppe, Lella e Piero, Delegato regionale Fidasc della Toscana, senza dimenticare, però, “Il centinaio di conduttori di mute che hanno partecipato alle selettive eliminatorie provinciali e che stanno facendo onore alla cinofilia Fidasc per l’altissimo livello tecnico e agonistico che hanno saputo raggiungere, spesso a prezzo dei sacrifici davvero enormi che comporta l’allevamento e l’addestramento di una muta di cani da seguita per cinghiali”.
“Ma non dimentico certo – ha poi aggiunto – tutti i numerosi e preziosi collaboratori che per pura passione cinofila e sportiva sacrificano molto del loro tempo e della loro disponibilità per realizzare competizioni sempre più autorevoli e apprezzate”
( 27 aprile 2016 )
FIDASC