Segugi e Cinghiali si fronteggiano in Toscana. Ormai i numeri sono da capogiro e riescono, più di dieci pagine, a raccontare la crescita esponenziale del segugismo su cinghiale. Sia nella forma classica delle mute, che è ancora suddivisa in due categorie, sia nella nuovissima ed esaltante specialità del “singolo” che è decollata in maniera inarrestabile nel breve volgere di soli tre anni.
Per disputarsi il titolo di Campione Italiano della Categoria A, infatti, hanno iniziato la fase eliminatoria provinciale circa 100 conduttori per un totale di 650 cani che si sono via via ridotti, nelle successive eliminatorie regionali, fino ad arrivare agli 11 finalisti che si sono confrontati nella tre giorni aretina del 23, 24 e 25 aprile, sponsorizzata dalla BS Planet che ha messo in palio un palmare e due collari.
Come è ormai consuetudine, questa autorevole finale si è sviluppata su ben 10.000 ettari di terreno non recintato dei comuni di Anghiari, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, e Civitella in Val di Chiana e ha coinvolto, come preziosi collaboratori della Società organizzatrice Giotto e del Delegato federale Roberto Pro, i cacciatori di 6 diverse squadre di cinghialai.
Il ruolo di giudici è stato ricoperto da Alberto Galdi e Luigi Desogus (Enci) e Silvia Mafucci (Ufficiale di Gara Fidasc); un pool che ha svolto in maniera impeccabile e con grande preparazione tecnica (e atletica) il delicato incarico di giudicare un Campionato Italiano.
Il primo giorno di gara si è svolto nel territorio del Comune di Anghiari e più precisamente all’interno dell’Azienda “La Barbolana” del Dr. Giancarlo Lippi, con la regia di Mauro Bergamaschi (quest’anno anche in veste di finalista ma ovviamente impegnato su un campo non casalingo). A supporto degli organizzatori sono intervenuti i membri delle due squadre locali “Libbiano” e “Anghiarese” e soprattutto lo storico “guardia” Mario Senesi ormai famoso, insieme alla sua gentile consorte, anche per la squisita ospitalità con cui ogni anno accoglie la competizione.
Solo tre le mute scese in campo sabato, secondo un ordine rigorosamente determinato dalla sorte. Quella di Ariegeois di Emanuele Paoloni (Tosca, Mosè, Abele, Macchia, Brina e Bar), con i soli Mosè, Abele e Macchia classificati con 153 punti, Mb. Alla seconda sciolta ancora una muta di Ariegeois, quelli di Alessio Alcini; muta non qualificata per scissione ma con tutti i cani qualificati (Duca 137 punti Ab; Pato 148, B; Zac 150, Mb; Vulcano 151, Mb; Asia 138, Ab e Luna 147, B.
In terzo e ultimo turno (bagnato) è stata la volta di Marco Antonini con i suoi Segugi maremmani, Anche questa muta non è stata qualificata per scissione ma tutti i soggetti sono andati in qualifica: (Terry 137, Ab; Mozza 152, Mb; Lampo 150, Mb; Leo 150, Mb; Tosto 150, Mb e Gerry 138, Ab). —–(segue).