I media stanno dimostrando di non essere affatto dalla parte del mondo venatorio. L’ultimo esempio di questa tendenza di giornali e telegiornali ad essere contrari alla caccia è arrivato nel corso della serata di ieri, mercoledì 15 maggio 2019. Il TG5 ha mandato in onda un servizio con affermazioni non verificate e palesemente schierate dalla parte animalista e ambientalista.
Ecco cosa è successo nella descrizione fornita dalla Federazione Italiana della Caccia, una presa di posizione molto netta: “A riprova dell’impossibilità nel nostro Paese di parlare serenamente di gestione dell’ambiente ecco l’immediata risposta del TG5 alla proposta della CIA, presentata ai telespettatori ovviamente in chiave negativa, con il consueto corollario di accuse ai cacciatori di essere la causa dell’eccessiva presenza dei cinghiali e delle altre specie invasive.
La soluzione per il canale tv che non a caso è solito dare voce alle idee del Movimento animalista della pasionaria rossa – di capelli, ovviamente – Michela Vittoria Brambilla? Imparare a convivere con tutta la fauna, comprese le volpi e le nutrie. E pazienza se per queste ultime ad esempio, l’Europa e l’Ispra dicono che essendo una specie aliena andrebbe eradicata. Per gli animalisti UE e Istituto vanno ascoltati solo quando servono a ridurre i calendari venatori”.