Una condanna diversa dal solito e a quasi quattro anni di distanza dallo svolgimento dei fatti. Nel 2015 cinque animalisti imbrattarono le case di due cacciatori con scritte ingiuriose e minacciose a Ravenna. Non contente, queste persone danneggiarono anche una casetta di proprietà dell’Ambito Territoriale di Caccia. Nel corso del processo che si sta svolgendo in questi giorni hanno chiesto tramite i loro legali di risarcire tutti i danni (diverse migliaia di euro per la precisione) e di estinguere i reati con la messa in prova.
La loro intenzione sarebbe quella di prestare servizio in un canile o gattile, ma il giudice ha preteso che si occupino della pulizia di quanto imbrattato. Può suonare quasi come un consiglio quello del magistrato, ma finora non si era mai registrata una situazione del genere. L’udienza è stata rinviata alla metà di luglio e in questi sei mesi si capirà come si saranno sviluppati i fatti.
In particolare, occorre comprendere se le parti civili saranno state risarcite, la condizione fondamentale per la messa in prova. Inoltre, la pulizia potrà essere avvenuta se avranno in mente di seguire il suggerimento ascoltato in aula. Anche negli ultimi giorni c’è stato un danneggiamento simile, nello specifico in provincia di Pisa.