Colpo e ferita
Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria è stato chiamato ad esaminare la vicenda di un cacciatore originario di Gubbio a cui è stata revocata la licenza di caccia e tolte armi e munizioni dopo un incidente. Dopo una battuta venatoria, il protagonista di questa storia è tornato verso la propria auto, scivolando e sparandosi con il fucile, riportando una ferita al piede.
Il ragionamento della Prefettura
In quel caso la prognosi fu di 40 giorni, anche a causa della frattura del metatarso. Secondo la Prefettura, un comportamento del genere deve tradursi nella colposità e nella negligenza del cacciatore. Il ricorso al TAR è stato inevitabile, visto che il protagonista della vicenda ha ritenuto esagerato il provvedimento.
Le motivazioni del TAR
I giudici amministrativi hanno però ricalcato il ragionamento della Prefettura stessa. Ecco la spiegazione del perché la licenza di caccia non può essere concessa: “Il cacciatore si è senz’altro dimostrato negligente circa il buon uso delle armi, l’esplosione del colpo di fucile in circostanze siffatte era un fatto improvviso, ma non certamente imprevedibile, specialmente su di un terreno accidentato e con l’eventuale presenza di fango, dato che per azzerare il rischio sarebbe bastato osservare le buone pratiche nell’uso delle armi e procedere con arma scarica”.