La ribalta dell’IWA di Norimberga è stata per la J.P. Sauer & Sohn la giusta situazione per sottoporre al pubblico la sua carabina di vertice dove sono racchiuse le migliori tecnologie armiere in una veste di classe e di funzionalità.
di Emanuele Tabasso
La Hausmesse o Bignami Day che a fine marzo, dopo l’IWA di Norimberga, raduna gli addetti di settore presso l’accogliente spazio espositivo per un favorevole ripasso dell’ampia proposta commerciale dell’azienda atesina è stata l’occasione graditissima per una prova a fuoco della nuovissima Sauer Mod. 404 che, nei padiglioni della fiera tedesca, avevamo appena guardato complice la ressa attorno a questo prodotto. Sapevamo già dell’occasione ben più favorevole e abbiamo quindi posposto a tale situazione un esame particolareggiato del fucile che si pone come capofila della produzione Sauer.
Oggi le aziende di vertice curano con attenzione i diversi posizionamenti sul mercato dei loro prodotti e le segmentazioni prendono nomi specifici per cui il settore di vertice è chiamato premium: innegabile che lì si ritrovino le migliori soluzioni, sia per eleganza, classe e finiture, che per la somma di innovazioni o comunque di adeguamenti a quanto l’esigenza della clientela si pone come obiettivo. Esaminando la Mod. 404 scopriamo com’è concepita e realizzata.
Castello, smontaggio canna, otturatore
Il castello riprende favorevolmente la soluzione del Mod. 202 e viene ricavato con operazioni di fresa da un estruso di Ergal con forma a prisma verticale: tradizionale la parte superiore con calotta arrotondata con le basi integrali per l’attacco dell’ottica, l’anello arrotondato e il ponte chiuso a fianchi sfaccettati dove si nota la feritoia di passaggio per il manubrio. Nei fianchi alti risiede la specificità di questo progetto caratterizzato da un forte ribasso delle superfici che lasciano in rilievo due barrette diagonali situate nel terzo posteriore: fungono da battuta per le due parti della calciatura e su quella posteriore si scaricano le forze dello sparo. Di qui si inizia lo smontaggio del fucile: premendo il ritegno con sferette a molla della maglietta anteriore si sfila il suo prolungamento interno in cui è incernierata la brugola tuttofare; nel frattempo si è tolta l’asta accedendo al complesso di bloccaggio della canna. Sotto all’anello sporgono due flange attraversate da tre viti a testa esagonale: dopo averle allentate si aziona la levetta con base a eccentrico liberando la canna e sfilandola senza altre operazioni. Da notare come una tacca nella culatta faciliti il corretto posizionamento nel rimontaggio. Di qui osserviamo l’otturatore realizzato da una barra cilindrica di notevole sezione con un anello, calettato nella parte posteriore, in cui viene inserito il manubrio con la comoda nocca rotonda. La testa è riportata in modo da consentire, insieme alla sostituzione della canna, anche il cambio di calibro, ovviamente per gruppi simili: un tasto scorrevole incassato nel corpo centrale svincola l’apice che viene tolto grazie all’incastro a T. Nei particolari osserviamo la testina con sei alette, differenziate nello spessore, che chiudono direttamente nella culatta della canna, la faccia ribassata con foro del percussore, il doppio nottolino elastico per un’espulsione più morbida e sicura, e unghia di estrazione a movimento ortogonale, incassata in una delle alette anteriori e registrata da una molla a filo.
Percussione e scatto
L’armamento manuale svincolato dal movimento dell’otturatore pare essere la miglior forma di sicurezza: un tasto a slitta inserito nel codolo dell’otturatore compie la funzione e il disarmo avviene premendo il pulsantino rotondo centrale. In questa posizione si distende la molla del percussore bloccandolo, si inibisce lo scatto e l’apertura dell’otturatore: giustamente si può intervenire, a sicura inserita, con una leggera pressione sulla slitta per prelevare la cartuccia eventualmente in camera. Lo scatto vede un grilletto molto curvo e rigato con posizione regolabile in lunghezza, con otto mm di corsa, e su cinque differenti angolazioni (dx e sx) per ottimizzare il contatto del dito; tolta poi l’astina, sul fianco sinistro del castello si accede alla determinazione del peso di sgancio su quattro pesi differenti fra circa 350 e 1200 g. Ovviamente tutte le operazioni di cui sopra si effettuano con la brugola in dotazione. Francamente ci pare un’esibizione di splendida macchinosità, così cara ai tedeschi, e proveniente dalla nuova locazione a Isny: un impianto con il classico stecher ci sembra tuttora preferibile per tecnica e classe.
Canna, ottica e calciatura
La canna intercambiabile ricavata da rotomartellatura con sezione cilindro conica e lunghezza pari a 620 mm presenta una rigatura a 6 principi con passo 1:11” che stabilizza bene i proiettili classici del calibro .300 Win. Mag. camerato nell’esemplare in prova. L’interno è speculare, la coassialità camera e canna ottimale con bossoli di risulta senza il minimo sfiancamento, la volata con invaso di 11° non dà interferenze al proiettile nel momento dello stacco. Sono previste le mire aperte montate su zoccoli sopraelevati con tacca inclinata e visuale a U abbinata a un mirino prismatico regolabile in elevazione e deriva. L’ottica viene collegata alle basi integrali ricavate nella calotta del castello ed è un pezzo del massimo livello attuale come impone il fucile a cui viene applicata: la descrizione delle qualità della Zeiss V8 2,8-20×56 con reticolo illuminabile prenderebbe molto spazio e comunque le parole non darebbero la misura della resa di questa proposta di vertice della Casa di Wetzlar. Assolutamente da provare soprattutto nelle peggiori condizioni che possiate immaginare, dove la tecnologia esprime davvero la differenza. Per la calciatura diamo sempre maggior credito alla Synchro, così Sauer definisce questa soluzione realizzata in due pezzi di materiale sintetico dotata di riporti in gomma morbida nei punti di presa e di contatto con il viso, con l’ampia trabeazione per il passaggio della mano e una postura sulla pistola ferma e comoda così da far agire il dito di scatto nella migliore condizione, sia nel tiro a fermo che in quello di movimento. Lo scarico della forza molto in asse con la canna minimizza l’impennamento e, complice anche il calciolo ben studiato, la sensazione di rinculo è assai ridotta. Abbiamo sparato una congrua serie di colpi nel tunnel della Bignami senza alcun senso di fastidio: i risultati poi sono gratificanti, specie quando non siamo incappati in una nostra svista, come a volte capita.
Conclusioni
Ben poco da aggiungere dopo che Sauer ha deciso di esprimere l’eccellenza della sua tecnologia armiera con la salda convinzione di raggiungere i vertici del settore: gli oltre 260 anni di storia, ricchi di espressioni che hanno segnato l’evoluzione delle armi, hanno dato puntuale conferma. Parlare del costo ci pare francamente inutile: chi ama gli oggetti di pregio e in vetta alla categoria comprende anche questo particolare, senza farsene assolutamente un problema.
Scheda tecnica
Costruttore: J.P. Sauer & Sohn GmbH – Ziegelstadel 20, D-88316 Isny im Allgäu
Tel. +49(0)7562.97554-0, Fax +49(0)7562.97554-801 – [email protected] – www.sauer.de
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – [email protected]
Modello: 404 Synchro (in alternativa: Classic noce – Classic XT polimero e soft touch – Elegance noce grado 5 concordato direttamente con Bignami)
Tipo: fucile a canna rigata
Funzionamento: otturatore girevole scorrevole con ripetizione ordinaria
Chiusura: testina scomponibile con sei alette anteriori su due ranghi da tre ricavate a ribasso – mortise nella culatta della canna
Percussione: percussore con molla coassiale nell’otturatore attivata dalla slitta esterna
Estrattore: a unghia con movimento ortogonale e molla di registro a filo
Espulsore: due bottoni a molla in testa all’otturatore
Canna: in acciaio con 6 rigature destrorse, passo 1:11”, ottenute per martellatura lunghezza 510 mm calibri medium standard – 560 mm per calibri standard e 620 mm per i magnum
Scatto: diretto con grilletto unico con 4 pre tarature impostabili a scelta
Armamento e sicura: tasto scorrevole nel codolo dell’otturatore, con bottone di fermo, a due posizioni: blocca il percussore, disattiva la molla e blocca il manubrio. Apertura dell’otturatore a sicura inserita premendo di un paio di mm la slitta
Caricatore: a pacchetto estraibile monofilare in polimero da 3 o 2 cartucce (calibri standard o magnum) in arrivo da 4 e 5 per standard e da 3 e 4 magnum
Mire: su zoccolo con tacca a U e mirino a prisma regolabile nei due sensi – basi integrali per attacco specifico dell’ottica
Calciatura: in due pezzi, legno di noce grado elevato oppure in polimero stampato con punti di presa in gomma morbida – per entrambi calciolo ammortizzante
Calibro: .300 Win. Mag. (in alternativa: .243 Win. – .270 Win. – .30-06 Sprg. – .308 Win. – 6,5×55 – 7×64 – 9,3×62 – .338 Lapua – .375 H. & H. – 7 Rem. Mag. – 8x68S)
Materiali: estruso in ergal fresato per castello e acciaio forgiato per otturatore – canna in acciaio al carbonio
Lunghezza: 101,5 mm canna da 51 cm – 106,5 mm canna da 56 cm – 112,5 canna da 62 cm – Per trasporto con calcio smontato: 69 – 74 – 80 cm di ingombro massimo
Peso: 3.200 circa senza attacchi e ottica (calibri standard e canna da 56)
Finiture: corpo centrale otturatore lucidato a rosette e brunitura opaca delle parti restanti
Prezzo: informativo di 4.090.00 € Modello Synchro XT – (5.010,00/5.340,00 Elegance XT standard o magnum) – 3.530,00 Classic XT –