L’incontro di sette giorni fa, venerdì 11 marzo 2016, presso la sala riunioni delle ex Caserme Mura di Macomer (provincia di Nuoro) era molto atteso dal mondo venatorio sardo. I presidenti delle associazioni della caccia che sono presenti nell’isola si sono infatti incontrati per discutere e approfondire i temi legati al Piano Faunistico Regionale. Il comunicato congiunto di Libera Caccia, ArciCaccia, Enalcaccia, Federazione Italiana della Caccia, Italcaccia, Sardacaccia, Ucs, Ccs, Cnl, Cst e CPA ha reso noto l’esito dell’appuntamento, il quale ha coinvolto le varie amministrazioni locali e ha attirato un pubblico numeroso.
In particolare, si è parlato molto delle lacune che attualmente non si riesce a colmare dal punto di vista procedurale, nello specifico quelle messe in atto dall’Assessorato Regionale all’Ambiente: in base a quanto è stato detto, l’iter previsto non è stato seguito e di conseguenza il piano è stato presentato in Giunta senza che vi fosse prima il contatto con il Comitato Regionale Faunistico (come dovrebbe invece avvenire). Il dibattito si è poi focalizzato sui dubbi, le perplessità e le preoccupazioni riguardo la possibile realizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia in Sardegna, tenendo conto soprattutto del fatto che i risultati nelle altre regioni italiane non sono stati apprezzabili.
Proprio questo argomento era uno dei più interessanti per convincere il pubblico a partecipare all’incontro. Nel dettaglio, tutte le associazioni che sono intervenute hanno spiegato di essere contrarie agli ATC e di non volere la loro realizzazione. Ecco perché è stato espresso l’auspicio di modificare la legge regionale in relazione alla gestione del territorio. Una delle idee formulate ha a che fare con l’istituzione di un gruppo di lavoro all’interno di queste stesse associazioni. Lo scopo sarebbe quello di produrre in tempi rapidi e stretti una modifica del testo normativo, in modo da configurare un Piano Regionale Faunistico più conforme alle aspettative. L’istituzione degli Ambiti in Sardegna fa discutere da tempo.
In particolare, l’isola non viene vista come il luogo giusto per enti di questo tipo: in effetti, il territorio non è omogeneo come sarebbe necessario e in questo modo non si può procedere con il coordinamento delle sedi dislocate. Il meeting è stato senza dubbio proficuo e si attendono aggiornamenti importanti entro la fine della primavera. La legge di riferimento in questo caso è la numero 23 del 1998 (“Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”): della pianificazione venatoria si comincia a parlare dall’articolo 19, all’interno del Capo IV.