Il Centro Studi Beccaccia della Sardegna ha illustrato a Cagliari i risultati degli ultimi tre anni di attività svolta. La relazione si è tenuta nell’aula Salis dell’Università degli Studi del capoluogo isolano ed è stata introdotta dal presidente dello stesso CSB, Michele Cadeddu. A parlare è stato poi il dottor Paolo Pennacchini, numero uno della FANBPO (l’associazione che riunisce tutte le associazioni nazionali dei beccacciai europei): ad ascoltarlo erano presenti appassionati di questa materia, rappresentanti di categoria e delle istituzioni regionali.
L’incontro ha permesso di spiegare il programma del Centro per quel che riguarda l’ambito europeo e lo studio del volatile. I dati sono stati raccolti grazie alla partecipazione volontaria dei cacciatori sardi e in questa maniera si conosce meglio lo stato di salute della specie e le caratteristiche che l’isola riserva nei confronti della beccaccia, un confronto molto utile con le informazioni che provengono dal resto del paese e dalle altre nazioni del “vecchio continente”.
L’obiettivo del centro sardo è quello di diffondere il più possibile la coscienza del prelievo venatorio per la conservazione della specie. Cadeddu ha anche sottolineato il coinvolgimento ulteriore dei cacciatori regionali come attenti osservatori e coadiutori nella gestione di studi e censimenti.