Le federazioni sanmarinesi della Caccia, del Tiro a Segno e del Tiro a Volo hanno chiesto un documento per trasportare le armi al di fuori dei confini, una sorta di passaporto che possa permettere la verifica della legittimità del possesso anche alle autorità della nazione ospitante. Il controllo riguarderebbe sia l’ambito sportivo che quello venatorio.
Le tre associazioni hanno anche ricordato quanto avvenuto nel 2012: cinque anni fa nell’Unione Europea è stata introdotta la “carta” che consente a tutti i cittadini comunitari di viaggiare tranquillamente e senza alcun obbligo doganale o di polizia. Allo stesso periodo risale l’ultima legge sanmarinese che ha rivisto le normative precedenti e che offre la possibilità di creare quella che è conosciuta come “carta verde”.
Secondo quanto riferito dalla Segreteria agli Esteri, l’argomento verrà affrontato non oltre i prossimi dieci giorni, dunque non si dovrebbe attendere molto per avere risposte importanti. Pier Marino Canti, numero uno della Federazione della Caccia di San Marino, ha sottolineato il paradosso dei cacciatori del Titano che vengono fermati, mentre Giuseppe Mario Muscioni, presidente del Tiro a Segno, teme che la situazione possa penalizzare pesantemente il settore.