La forza di un’azienda si misura nelle proposte adeguate ai momenti e la Casa finlandese, della Holding Beretta, realizza prima il Modello A/7, versione semplificata del classico Hunter, poi questa innovazione in chiave tecnica con la duplice finalizzazione di una quotazione moderata e di una notevole miglioria tecnologica in chiave di robustezza e costanza di precisone. Grazie alla cortesia dell’azienda abbiamo avuto in prova un esemplare di cui abbiamo sondato bene le possibilità: il peso di 3400 g è un poco elevato in relazione al calibro .243 Win. camerato, ma è una questione strutturale connessa alla tecnologia applicata per cui, scegliendo una cartuccia di maggior prestanza si avrà una massa entro la media.
La soluzione fra meccanica e calciatura
L’azione vede il castello ricavato dal pieno con base piana, fianchi verticali e raccordo a cupola con la calotta superiore, anello rotondo e ponte chiuso su cui sono presenti i grani per il montaggio delle basi di un’ottica; l’otturatore cilindrico reca le tre alette in testa dotate di sezione conica e profilo periferico ondulante per aumentare il numero dei punti di contatto col castello, diminuendone insieme le superfici in gioco con il risultato di una scorrevolezza esemplare e l’esclusione di impuntamenti. Nella faccia ribassata si trovano il foro del percussore e il nottolino a molla dell’espulsore, soluzione meno costosa della lamina fissa dei Mod. 85. L’estrattore è un blocchetto incassato fra due alette, con movimento pivotante e puntone a molla di contrasto. Il manubrio lavorato a parte viene inserito nell’apposita base sporgente dal cilindro: comoda la manovra grazie al ridotto angolo di apertura (circa 70°) e alla nocca a pera. Sotto al tappo apicale sporge il quadrello con punto rosso a indicazione di meccanica armata. Due le dimensioni proposte per cartucce della classe .308 Win. o .30-06 Sprg.
Arriviamo all’estesa struttura portante in alluminio, interna alla calciatura, con funzione non solo di classico bedding, ma di telaio portante dell’intera meccanica e della calciatura stessa: si può osservare questo interessante progetto sul sito aziendale per meglio apprezzarlo. La calciatura in sintetico è funzione della travatura interna con cui lega stabilmente realizzando rigidità e indeformabilità a tutta prova. Forme a aspetto sono ben illustrate dalle immagini e seguono lo stile statunitense con qualche gradevole nota europea: la funzione al tiro è notevole e pure la corrugazione della superficie della calciatura non reca fastidio al volto mentre se ne apprezza l’effetto antiscivolo anche con mani sporche di fango.
Canna, scatto, sicura e caricatore
La canna avvitata al castello presenta una misura adeguata al calibro con 62 cm di lunghezza e addirittura esuberante nelle sezioni con 29 e 17 mm fra culatta e volata: cinque scanalature esterne rendono meno pesante l’impianto con un favorevole irrigidimento e, aggiungiamo, un bellissimo aspetto e maggior dissipazione del calore in caso di serie di tiro ripetute. Viene montato in volata un tappo filettato per l’eventuale applicazione di un freno di bocca. La rigatura a 6 principi con passo di 1/10” viene impressa per rotomartellatura a freddo, tecnica in cui la Sako vanta esperienza da primato.
Lo stecher alla francese pecca leggermente per lo scarso spazio posteriore in cui inserire il dito per la messa in monta e per un rilascio troppo lungo e filante, pur se il peso di 303 g è perfettamente adeguato. Siamo certi che una diversa regolazione sistemerebbe questo secondo punto. La comoda e silenziosa sicura a tastino posta a destra del castello blocca sgancio, percussore e manovra dell’otturatore, ma una seconda levetta ne consente l’apertura mantenendo bloccate le altre due funzioni; sul fianco sinistro del ponte sporge la levetta per lo svincolo dell’otturatore a fondo corsa. Il caricatore staccabile in nylon e fibra di vetro contiene tre cartucce: solo i labbri sono in robusto acciaio e il sistema di svincolo obbliga a premere la soletta esterna insieme al tasto di sgancio evitando cadute fortuite e perdita del prezioso accessorio. A conclusione ci pare che la Casa di Riihimaki vanti un altro pezzo particolare nella sua produzione, un pezzo specifico per la caccia nelle zone difficili del pianeta, quelle dove l’azienda opera e progetta da una novantina d’anni con pieno successo. A parte tratteremo dell’ottica Steiner e dei tre tipi di munizionamento Sako con cui abbiamo effettuato le prove di tiro.
Scheda tecnica:
Costruttore: Sako Oy – Tikka, Sakon Katu 2, FIN-11100 Riihimäki, Finlandia – [email protected] – www.sako.fi
Distributore: azienda del Gruppo Beretta che ne cura la distribuzione in Italia
Modello: A/7 Roughtech
Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria
Castello: anello anteriore e ponticello chiuso posteriore
Otturatore: a tre alette in testa con chiusura nel castello
Canna: in acciaio speciale rotomartellata – profilo cilindro conico scanalato – lunga 620 mm – montata flottante
Serbatoio: mobile da 3 cartucce completamente in nylon e fibra di vetro con labbri in acciaio, molla al silicio
Materiali: le componenti metalliche dell’arma sono in acciaio lavorato di fresa – alcune sono microfuse
Calciatura: in sintetico con bedding e struttura interna in alluminio – calciolo in gomma ad assorbimento di energia – due distanziali da 5 mm ciascuno
Congegno di scatto: grilletto singolo con stecher alla francese
Estrattore: a unghia e molla inserita nel corpo otturatore
Espulsore: a nottolino elastico nella testa dell’otturatore
Sicura: a tasto posto sul fianco destro del castello – blocca scatto, percussione e otturatore – tasto supplementare per scaricare l’arma a sicura inserita
Mire: assenti – attacchi su basi tipo Weaver
Finiture: brunitura opaca delle parti metalliche – lucida per il corpo otturatore – calciatura grigio scuro con reticolatura verdone
Lunghezza: 1.125 mm (short) – 1.135 mm (long)
Peso: 3.400 grammi circa senza attacchi e ottica
Prezzo: ,00 euro (informativo)