La Sabatti di Gardone, firma di primo piano nelle canne rigate che oggi vanno per la maggiore, tiene a far conoscere da vicino non solo questa branca espressa nel campo venatorio e in quello agonistico, ma ugualmente quella delle canne lisce in cui è ugualmente una produttrice con numeri di notevole entità e di qualificate espressioni tecniche. Quanto l’azienda ha deciso sulle proposte del Dr. Filippo Meloni della rivista web Caccia Passione è decisamente fuori dall’ordinario: un bando emesso qualche tempo addietro sulle pagine che ogni appassionato può visionare sui propri mezzi come pc o smartphone ha scosso decisamente l’ambiente proponendo quattro appuntamenti fra aprile e i primi di ottobre. Sono in palio dieci posti per i primi cacciatori che si prenoteranno con le modalità descritte nel bando citato, per una partecipazione gratuita all’evento: in brevissimo tempo la saturazione numerica è stata raggiunta. In questa sede diamo già conto dell’avvenuto primo appuntamento del Sabatti World on Tour dipanatosi felicemente nella giornata di domenica 10 aprile.
Primo incontro alla Tenuta Bonicelli
Sono le otto di mattina quando l’organizzazione orchestrata da Lorenzo Verra, titolare dell’azienda faunistica si muove per approntare nella Casa di Caccia della Tenuta Bonicelli di Ceresole d’Alba/CN l’accoglienza dei partecipanti alla manifestazione che giungono da diverse zone del Nord Italia. Il programma prevede innanzitutto una sostanziosa colazione dolce e salata per disporsi adeguatamente alla successiva cacciata nelle dolci colline del luogo, la ben nota zona dei Roeri dove prati e medicai, inframmezzati da boschetti con rovi, cespugli e piante d’alto fusto consentono di sciogliere gli ausiliari alla ricerca di parecchie quaglie e qualche starna. Purtroppo le recenti evenienze proprio in Piemonte hanno fortemente limitato la disponibilità di quest’ultimo selvatico azzerando nel contempo quella dei fagiani. I partecipanti hanno la facoltà di impiegare i propri cani, mentre chi ne è sprovvisto ha la possibilità di usufruire di alcuni validi esemplari condotti dagli accompagnatori. Ogni cacciatore dispone di un sovrapposto Sabatti, alcuni esemplari con bascula in acciaio, altri con quella in lega leggera, potendo così verificare immediatamente la differenza di peso fra le due soluzioni.
L’impianto di questi fucili è un classico e merita sottolineare come sia stata proprio la Sabatti, parecchie diecina di anni fa, a idearlo applicandolo alla propria linea di produzione dell’epoca: in sintesi dal monobloc di culatta si ricavano due tenoni posteriori affiancati che sporgono sotto al profilo della canna inferiore andando a contrasto con un risalto ricavato dall’interno del dorso, e due orecchioni a livello della mezzeria della stessa canna: questi trovano la propria sede nei semiperni sporgenti entro i fianchi di bascula. Oltre alla tenuta contro la spinta in avanti del gruppo canne allo sparo si mantiene il complesso in chiusura impedendone la rotazione con un tassello mosso dalla chiave, sporgente sul fondo della faccia di bascula e con incastro nelle mortise ricavate sui due tenoni sopra citati. La geometria assicura un braccio di leva assai favorevole anche contro il distacco tra vivo di culatta delle canne e faccia di bascula.
Ancora oggi questo impianto, semplice, efficace e producibile a costi contenuti viene chiamato correntemente “gardonese” dimenticando purtroppo il nome Sabatti a cui va la paternità dell’idea. Doveroso questo richiamo alla storicità prima di calarci nuovamente sul terreno dove la siccità degli ultimi mesi ha quanto meno il pregio di evitare il fango: le catture si susseguono e le diverse squadre in cui si sono frazionate le presenze contano parecchi capi in carniere: non è stato possibile predisporre qualche fucile nei calibri piccoli quali il 28/70 o il .410 Mag. oggi ricercati con curiosità, quindi il classico, tradizionale e onnicomprensivo calibro 12/76 ha tenuto la scena.
Oculatamente sono state predisposte delle ottime cartucce in 12/70 fornite dalla Cheddite Italia con 32 g di pallini del 10 che compiono il loro servizio senza disastrare il capo: fra l’altro le quaglie si dimostrano tutte ottime volatrici e, quando il terreno lo consente, delle astute pedinatrici com’è nella loro indole. Il tempo a caccia trascorre veloce e a una certa ora si ripongono i fucili nei foderi commentando le favorevoli prestazioni: chi ha braccia un po’ più stanche apprezza in particolar modo la leggerezza dei modelli in ergal.
Termina la prima tappa
Raggiunta la Casa di Caccia un’eccellente Favorita, classico vino bianco del Roero fa da contraltare a norcinerie tutte prodotte in loco e il vanto della Bonicelli è proprio quello di impiegare materia prima coltivata, raccolta o catturata lì, nei terreni circostanti: Piero è un eccellente accompagnatore venatorio e insieme un altrettanto valido macellaio che lavora in maniera egregia le carni della selvaggina della riserva che dispone di cervi e caprioli, daini e mufloni per chi ami la canna rigata. Il piatto forte del pranzo ad esempio è costituito da una coscia di daino cotta al forno: l’esemplare, una femmina di circa tre anni, è stata catturata proprio nella tenuta e impiegando una carabina Sabatti Nuova Rover in calibro .308 Win. con una cartuccia ricaricata con la palla monolitica Green Hunting in rame tornito, prodotta dalla MRR nuova azienda dell’orbita Sabatti specializzata in tali lavorazioni.
Dopo la piacevole pausa gastronomica si approfitta del doppio impianto allestito dalla Bonicelli: una linea di tiro a 100 metri, con bancone di appoggio e seduta laterale ambidestra, e di una macchina lanciapiattelli poco discosta. Qui ancora vediamo all’opera le cartucce della Cheddite Italia nella versione da pedana con 28 g di pallini del 7½ e in special modo il sovrapposto da Sporting con dorso regolabile in elevazione e strozzatori interni/esterni intercambiabili. La media delle rotture dei veloci piattelli arancioni si rivela decisamente elevata così come il rendimento della Nuova Rover, qui alimentata da cartucce Sellier & Bellot .308 Win. con palla FMJ da 11,7 g (180gr): per la cronaca i tre colpi migliori, proprio contigui, li ha realizzati Lorenzo Verra. Il cannocchiale da mira della Sight Mark Mod. Citadel 3-18×50 ha evidenziato un’ennesima volta quella che è una prerogativa non scontata delle ottiche: la precisione e la rispondenza delle torrette di regolazione. Nelle nostre precedenti prove avevamo predisposto una taratura con una carica ben diversa, ma ancora in questo caso pochissimi click hanno consentito di azzerare la mira sulla nuova cartuccia. Davvero una proposta di notevole equilibrio fra resa ottica, meccanica e quotazione.
Al termine dei giochi
La giornata volge al termine e la riuscita della manifestazione la si legge sui volti degli astanti e sul dilungarsi nelle chiacchiere con amici vecchi e nuovi, valido impedimento a lasciare la compagnia per salire in auto. Da parte dell’organizzazione già si pensa alla seconda tappa del Sabatti World on Tour che si terrà al campo di tiro Alto Reno, presso Vergato (BO) nella giornata di domenica 22 maggio prossimo: sarà imperniata sul percorso di caccia itinerante dove i fucili da Sporting della Sabatti forniranno validi argomenti per trattare i piattelli. Non mancherà anche qui una linea di tiro per la prova delle canne rigate. Un cordiale in bocca al lupo a tutti.