Sporting: un recente settore del tiro a volo dove si fondono la tecnica per rompere il piattello lanciato dalle macchinette situate nella fossa e la destrezza per cogliere questo bersaglio lanciato da altre macchinette poste opportunamente per simulare l’involo di vari uccelli selvatici o la corsa della lepre. Gli impianti possono essere di due tipi: con tiratore negli stalli della classica pedana oppure itinerante lungo un sentiero tracciato nel verde dove si incontrano i diversi lanci, più o meno impegnativi, anche se poi la simulazione del volo della quaglia, per citare un esempio, inganna e porta via facilmente una fucilata troppo rilassata. Insomma, questa specialità è proprio quel che ci vuole per mantenere in allenamento i cacciatori e per suscitare qualche emozione un poco diversa ai pedanisti del trap o dello skeet diventati, con il tempo e le capacità, così tecnici e quindi facilmente dediti ai massimi punteggi.
Il fine specifico ha prodotto un fucile altrettanto specializzato e tutti i maggiori produttori recano a listino un sovrapposto da Sporting, così la Sabatti che, nella splendida e costante crescita nel mondo della canna rigata, non ha dimenticato le proprie origini storiche e, men che meno, quelle della seconda metà del secolo passato quando le canne lisce erano l’ampia base di lavoro. C’era da ricostituire e ammodernare il parco armiero dei cacciatori tornati alla loro arte venatoria in quel fecondo periodo di ricostruzione.
Il Sabatti Sporting Pro
Presentiamo dunque il modello particolare della Casa di Gardone, premettendo come nella specialità si impieghi il sovrapposto, tecnicamente adeguato alla bisogna per la messa in mira e dotato della sicurezza totale offerta da tutti i basculanti quando si abbassino le canne: proprio come in tutte le pedane e quindi anche sui percorsi itineranti. Il primo colpo d’occhio rivela una struttura di sostanza dove ogni componente assume una dimensione e una massa consona alla duplice finalità: di robustezza per la durata nel tempo e di assorbimento del rinculo.
Il progetto completamente realizzato in azienda vede la bascula ricavata per operazioni di fresatura da un massello di acciaio legato ottenuto da forgiatura: pareti alte e di conveniente spessore, doppi seni ben modellati da cui partono gli ispessimenti laterali a rinforzo dell’angolo critico tra faccia e fianco, interno con i classici semiperni, puntoni di armamento sul fondo, traversino intermedio su cui insistono i due tenoni paralleli posti in basso e posteriormente nel monobloc di culatta, secondo l’impianto gardonese.
L’osservazione del fianco di bascula consente di apprezzare i diversi volumi ottenuti con un ingegnoso impiego delle macchine a controllo numerico
Da questo elemento primario del fucile si ricavano parimenti gli orecchioni, le sedi di scorrimento dei gambi degli estrattori e dei meccanismi che azionano gli eiettori automatici e i semipiani che appoggiano sulle due mezzerie della tavola date dallo spessore delle pareti di bascula. Il progetto e le lavorazioni su macchine a controllo numerico garantiscono precisione costante limitando i costi: le mortise dei tenoni ad esempio sono ottenute a cielo aperto, chiuso poi dal coperchio inferiore che si prolunga nel ponticello dove è inserito il grilletto. Sempre istruttiva un’occhiata alle pareti del monobloc e al giro di cerniera della bascula, dove si posiziona il testa croce: le striature certificano la corretta imbasculatura e il giusto tiraggio del fucile, premesse di una lunga vita operativa.
Canne, calciatura e scatto
Il calibro convenzionale per la specialità è il 12/76 capace con i caricamenti odierni di forti grammature di pallini, benché con i bossoli da 70 mm ci si giochi le partite con ottime probabilità di riuscita, grazie alla maggior velocità della carica stessa: specie nei traversoni tale componente rivela sua importanza richiedendo un minor anticipo. Le canne da 76 cm (altre misure a richiesta) sono inserite nel monobloc e fissate dalle due bindelline laterali: la saldatura con lega a basso punto di fusione evita interferenze sulla struttura molecolare dell’acciaio. Un’ampia bindella ventilata e ombreggiata conduce l’occhio al mirino in fibra rossa. Sono previsti cinque strozzatori intercambiabili del tipo extended forniti in apposita scatoletta in plastica insieme alla chiave per il montaggio: tranne quello a massima chiusura ( Full *) sono tutti utilizzabili con i pallini di acciaio.
La calciatura in noce reca la finitura Optowood che, grazie a interventi laser, vede amplificato l’effetto estetico delle venature originali. Curate le forme con l’impugnatura a pistola ad ampio sviluppo e consistente sezione per favorire la presa su una superficie maggiore con la mano più aperta; decisamente utile il dorso mobile con due brugoline annegate nel legno: ci si pone così con l’occhio a livello con la linea di mira; lo spesso calciolo in morbida gomma nera attutisce la sensazione di rinculo già ben stemperata dalla massa del fucile pari a circa 3.500 grammi. L’astina con tasto incassato per lo svincolo dal gruppo canne offre una presa ferma e determinante per il brandeggio grazie alla sezione tonda e ben sviluppata della sua parte inferiore, che cade nel palmo della mano, e alle scanalature longitudinali superiori in cui le dita si posizionano per chiudere la presa.
Da ultimo lo scatto che aziona una batteria del tipo Anson & Deeley modificata: l’impianto vede un monogrillo con selettore a tastino inserito nella slitta della sicura, posta sulla codetta superiore di bascula. Ben studiata l’arcuatura del grilletto dorato, si evitano così le ossidazioni, raggiungibile da mani di varia misura e conformazione; gli sganci stanno fra i 1550 e i 1800 g, con stacco netto e senza vizi di sorta.
Qualche colpo
Purtroppo la nostra conformazione non si adegua alla calciatura presente e ci siamo limitati a sparare alcuni colpi a fermo sui bersagli cartacei usuali, con cerchio esterno di 70 cm e interno da 35 con i sei spicchi periferici. Le diverse cartucce da caccia che abbiamo voluto provare non sempre si sono rivelata le più performanti per la foratura mentre quelle giuste per la finalità primaria di questo fucile, ad esempio le Fiocchi TTtwo, e con il fucile in mano a personaggi in buon rapporto con i piattelli, hanno evidenziato una resa straordinaria: in particolare abbiamo verificato, a occhio e con i filmati, anche il diverso effetto della rosata cambiando gli strozzatori dove si passa da una imperativa rottura a una frantumazione totale, segno inequivocabile di una rosata eccellente.
Da ultima la quotazione fissata dalla Sabatti a partire da 2.194,00 € iva inclusa: ci pare adeguata e invitante anche per chi voglia iniziare queste nuova e avvincente attività sportiva.