Le carabine Sabatti rappresentano un punto fermo nel panorama delle canne rigate e l’evoluzione sempre in atto sottopone alla clientela nuovi ritrovati e accorgimenti per migliorare le prestazioni e l’utilizzo del fucile. Parecchi ritocchi, diverse soluzioni, piccole attenzioni concorrono a rendere più facile il raggiungimento degli obiettivi da parte del tiratore. Questa somma di arguzie tecniche va tuttavia sviluppata su una base di spessa caratura e solida sostanza, un progetto che oggi qualcuno può definire datato, ma per noi risulta un classico, sottolineando come tale aggettivo sia tutto a favore della realizzazione con cui la Sabatti ha prima sondato e poi conquistato il difficile ed esclusivo mercato della canna rigata.
Grazie alla diffusione degli ungulati, ristretti per tanto tempo nella cerchia alpina e poi fortunatamente locati in molte regioni della penisola, anche in Italia la caccia con la canna rigata è divenuta una magnifica realtà, anzi diremmo proprio che è diventata l’elemento trainante del settore venatorio. Rimangono alcuni risvolti negativi quando le leggi e certe mentalità impediscono scelte razionali, si veda la diffusione del cinghiale, specie se si continua a trattare questi selvatici come un problema e non come una risorsa. A scuola quando si era poco preparati si cercava di copiare dal compagno più bravo: qui da noi basterebbe far lo stesso, e senza reprimende del professore di turno, con i nostri vicini europei. Ma tant’è il mestiere di protezionista, verde e quant’altro ha da noi una certa diffusione, ma soprattutto un ascolto fuori del comune. Torniamo alla nostra Sabatti Rover che, grazie all’azienda di Gardone, abbiamo in prova.
Castello e otturatore
Oramai i primi pezzi di questo modello che ha aperto la strada del rigato al produttore hanno già i loro anni e quindi la bontà del progetto ha ottenuto la sua migliore certificazione: quella del tempo, del numero dei pezzi venduti e dell’accettazione reiterata da parte del mercato. Nulla spinge di più un prodotto come il passa parola fra clienti soddisfatti. La struttura dell’azione è tradizionale con quegli accorgimenti dovuti alle tendenze in atto, quindi castello con ponte chiuso e sezione a due diametri insieme all’anello tondo sotto a cui è ricavato il prisma integrale di scarico delle forze: all’interno dell’anello suddetto vengono ricavate le mortise per i tenoni e la sede della canna. La finestra di espulsione è piuttosto ampia per non offrire il minimo intoppo ai bossoli in uscita consentendo parimenti l’immissione delle cartucce direttamente nel caricatore fisso di cui, nella parte inferiore del fusto, si nota la piastra di fondo: la si apre premendo il tasto incassato nel rebbio anteriore della guardia e il movimento pivotante pone in vista la molla a W e la suola elevatrice in metallo lucidato.
L’otturatore cilindrico porta le due classiche alette anteriori di sezione più ampia del corpo, come nel Mauser K98, con gli accorgimenti della faccia ribassata e della fresatura longitudinale nell’aletta destra con funzione di guida nello scorrimento, grazie alla nervatura ricavata nell’interno del castello; ben rifinito il foro del percussore e normali secondo l’uso attuale, l’estrattore a unghia pivotante con molla interna di registro, situato in modo da non interferire con la sezione delle alette, e il nottolino elastico dell’espulsore. Nella parte posteriore del cilindro è calettato il pezzo unico composto dal manubrio e dalla sua base su cui sono evidenti i piani inclinati per l’armamento del percussore. Il tappo apicale ha una modellatura semplice e funzionale con sezione cilindrica rastremata, disco parafiamma e foro per il passaggio del codolo del percussore che funge da avviso di meccanica armata.
L’idea vincente per coniugare rendimento, durata e funzionalità con una quotazione interessante è stata di realizzare queste parti in microfusione, procedimento padroneggiato a dovere dalla Metrocast, azienda collegata alla Sabatti, che fornisce i pezzi su specifiche dei materiali componenti. A monte di tale indirizzo si pone la lungimiranza e la fiducia nella riuscita dell’impresa, quindi l’impegno a raggiungere determinati obiettivi di vendita senza cui il risultato sarebbe fallimentare. Tornando alla tecnologia vedremo come questo processo consenta di adoperare acciai speciali e con immissioni di altri particolari elementi specifici per il risultato a cui si mira. Insieme vengono apportati interventi di tempra locale nei punti di maggior sollecitazione così come l’otturatore viene sottoposto a cementazione e tempra per una maggior durezza superficiale e tenacità interna.
La canna
La Sabatti si è dotata già agli inizi di una rotomartellatrice a freddo per realizzare le proprie canne che, a seguito di tale processo, presentano una maggior uniformità dimensionale e la possibilità di impiegare acciai con caratteristiche meccaniche particolari, specialmente per quanto attiene alla durezza. Le canne sottoposte a tale processo si scaldano meno e sono poi sottoposte a una distensione finale: il risultato è una minor migrazione dei colpi per il liberarsi delle tensioni connesse all’aumento della temperatura.
L’impiego di un acciaio al cromo molibdeno anziché uno semplice al carbonio aumenta la resistenza all’erosione creata dal dardo incandescente della carica e dà una maggior durata al manufatto: tali benefici sono evidenziati dalla tempra e dall’indurimento della barra praticati già dall’acciaieria. La lunghezza di 56 o 61 cm, secondo i calibri e il modello, abbina un’adeguata resa balistica con la maneggevolezza e il peso. Nel modello in esame sono presenti le mire metalliche con una tacca regolabile tipo Williams e un mirino a grano montati entrambi su zoccoli sopraelevati. Nel castello sono già previsti i fori per il montaggio delle basi per l’ottica.
Scatto, sicura e caricatore
Lo scatto diretto vede il grilletto arcuato e posizionato adeguatamente per venir raggiunto senza sforzo anche da chi ha le mani piccole: il peso di sgancio medio risulta pari a 1460 g, ma un po’ di rodaggio del meccanismo e magari un piccolo intervento sui piani di contrasto potrebbero accontentare chi preferisce un peso più leggero. La sicura a tastino posto sul fianco destro del castello prevede due posizioni evidenziate dal pallino di riferimento rosso o bianco: blocca scatto, percussore e manubrio ed è facile da inserire o togliere anche quando si è in punteria con minimo movimento e silenziosità.
Calciatura
La meccanica è supportata da una calciatura in pezzo unico ricavata da noce scelto e lavorata in favore di vena: presenta una tinta di fondo di gradevole tonalità calda ravvivata da specchiature trasversali brune di marcata intensità. La linea segue lo stile statunitense di ottima funzionalità, quindi asse molto diritto per evitare l’impennamento e calcio tipo Montecarlo, ma senza quegli eccessi di moda un tempo. Il dorso lineare e rialzato offre il corretto appoggio alla guancia ponendo l’occhio in asse con il cannocchiale, l’impugnatura a pistola piuttosto arcuata mantiene la mano e il dito di scatto nella postura adeguata. I profili arrotondati del fusto ne rendono gradevole e funzionale l’aspetto così come la rastremazione dell’asta, il fondo appiattito e gli sgusci longitudinali consentono un fermo appoggio nel tiro mirato e una valida presa della mano debole in quello a sbraccio. Le zigrinature sono ancora eseguite a mano e offrono la migliore grippabilità anche con mani bagnate; il calciolo in gomma arancione e spaziatore nero rientra nei canoni classici dello stile stemperando il rinculo e offrendo un buon appoggio a terra. Da ultimo le magliette sono del tipo fisso a perno riportato.
Le conclusioni
Parleremo prossimamente dei risultati di tiro fermandoci per ora alla valutazione statica: l’insieme dei materiali adottati e delle diverse lavorazioni suscita un totale apprezzamento e proprio l’impostazione del lavoro ha consentito di proporre la Rover a una quotazione molto interessante. Di sicuro il rapporto qualità e prezzo pone questo fucile come una scelta da prendere in seria considerazione per avviarsi alla caccia con la canna rigata o per incrementare, senza svenarsi, la propria rastrelliera specifica approfittando dei diversi calibri che la Sabatti propone.
potresti per favore dirmi quanto segue: di quanto (NM) devo serrare le viti del calcio di legno del fucile sabatti rover 870 TS03? ?