Grazie alla gentile disponibilità della Sabatti continuiamo a disporre di una delle recenti carabine della nutrita serie della Nuova Rover, lo stato dell’arte dello specifico prodotto della Casa di Gardone VT (BS): l’allestimento Hunter del nostro esemplare si rivolge a un pubblico dedito in primo luogo alla caccia. Come sperimentato in più di un’occasione questo fucile svolge pienamente il suo ruolo e parimenti diverte e soddisfa anche in un poligono di tiro dove si esaltano le prerogative del progetto e della realizzazione meccanica. Il pragmatismo è la via maestra seguita in Sabatti: si sono individuate le prerogative di base per l’arma lunga rigata applicandole in buon ordine così da proporre ai clienti quanto già è insito nella loro mente. Una carabina odierna ha da essere in primo luogo leggera, quindi il castello viene ricavato di fresa su macchine a controllo numerico da una billetta di Ergal 7075, la lega di alluminio aeronautico, che abbina robustezza e basso peso.
Nella lavorazione si ricavano su anello e ponte i due spezzoni di slitta tipo Picatinny che assicurano il corretto fissaggio dell’ottica. La resistenza nel punto critico viene garantita dall’inserimento entro l’anello di un cilindro forato in acciaio, fissato con due brugole che ne attraversano la doppia estensione inferiore che funge anche da prisma di scarico delle forze. L’impianto consente il cambio canna, senza la necessità di regolare lo spazio di testa già predeterminato.
L’abbinamento Ergal e acciaio è materia delicata così come la tempra di quest’ultimo materiale: in azienda hanno maturato nel tempo cognizioni molto specifiche e il cilindro presenta una durezza esterna ragguardevole per contrastare la forza dello sparo mentre all’interno è la tenacità a garantire la giusta elasticità per l’assorbimento dell’energia.
La sicurezza è in cima ai pensieri e tale sistema si rivela uno scudo garantista in caso di ricariche sconsiderate: la sola durezza finirebbe con rendere il pezzo fragile con le conseguenze immaginabili mentre il doppio trattamento assorbe la martellata deformandosi, ma senza rompersi. Insomma un chiaro segnale di allarme che si ferma lì scongiurando le prevedibili, disastrose conseguenze.
Il secondo punto fermo per una carabina è senza dubbio la precisione: son passati i tempi in cui le rosate a 300 metri erano più ampie del palmo della mano e oggi una buona arma tiene a tale distanza poco più del mezzo moa quindi i 50 mm. Sabatti ha creduto nell’espansione della caccia a palla e, insieme, del tiro a lunga distanza curando in proprio la produzione delle canne: sono trascorsi parecchi decenni dall’acquisto della prima rotomartellatrice usata cui è seguito ben altro con le ultime novità proposte dal mercato delle macchine utensili.
Speditezza di produzione e precisione intrinseca assicurata ad ogni pezzo realizzato sono divenute le costanti del lavoro specifico dell’azienda: come abbiamo avuto modo di sperimentare in più occasioni le canne da tiro si pongono ai vertici delle migliori produzioni e insieme anche quelle da caccia soddisfano pienamente per la concentrazione delle loro rosate. Va da sé che una canna con sezione in volata fra i 22 e i 30 mm assicura rosate strettissime e ripetitive per tutta la durata di una competizione, ma ugualmente quelle da caccia, dove la leggerezza che abbiamo visto far premio su altri fattori impone una sezione alla bocca intorno ai 15 mm, riescono a concentrare i tre colpi in ambiti millimetrici di tutto rispetto.
Poi per forza di cose la dilatazione termica gioca il suo ruolo, ma a caccia è il primo colpo che conta, talvolta con il giusto supporto del secondo; il terzo rimane come vaga ipotesi di rappezzo di un qualcosa andato storto quindi teniamo buona la prima coppiola e la stretta rosata che ancora si legge dopo il terzo colpo è un di più che nobilita ulteriormente il lavoro espresso nella costruzione del fucile. Due dati metrici per completare: la canna è lunga 610 mm e il passo, con rigatura tradizionale, è pari a 1:12”.
Altre prerogative
Insieme alle due caratteristiche di base osserviamo altri fattori in sintonia con le aspettative di una clientela che si è fatta maggiormente conoscitrice valutando con oculatezza le proposte. La Nuova Rover basa l’azione sul castello poco sopra descritto e sull’otturatore a cilindro con tre tenoni in testa ricavati a ribasso dalla sezione principale e con profilo esterno arrotondato: maggior speditezza nelle lavorazioni insieme a un’eccellente precisione esecutiva.
Di seguito vengono la manovra con movimento del manubrio di soli 60°, la faccia molto incassata a supporto del fondello cartuccia, il foro del percussore rettificato, l’unghia di estrazione con movimento ortogonale montata in una delle alette, il nottolino elastico dell’espulsore. Sul fianco sinistro del castello sporge la levetta a bilanciere per l’estrazione a fondo corsa dell’otturatore mentre a destra si trova la leva della sicura a due posizioni: inserita blocca scatto, percussore e manubrio.
Lo scatto diretto a tre leve Tipo Match è un’altra prerogativa delle carabine Sabatti: regolato intorno a 8/ 900 g non fa rimpiangere gli stecher, pur offerti per accontentare ogni esigenza, con prontezza di intervento e assenza di quei difetti come filature e grattamenti così fastidiosi per una corretta esecuzione del tiro. La costanza di reazione è una garanzia assai apprezzabile. Insieme si valuta un altro pregio associato al calcio, qui in sintetico, dove l’appoggia guancia regolabile con il minimo lavoro di una brugola imposta l’esatta altezza per allineare occhio e asse ottico del cannocchiale. Sovente disattesa questa postura è alla base per un tiro corretto. Parimenti i distanziali da sottoporre al calciolo consentono di trovare la giusta misura fra appoggio alla spalla e posizione del dito sul grilletto.
Non ci dilunghiamo oltre sottolineando come la scelta dei calibri disponibili sia congrua e attuale con i solidi monumenti storici e altri ritrovati più recenti e già di solidissima fama: .223 Rem. – .243 Win. – .270 Win. – 6,5×47 Lapua – 6,5×55 SE – 6,5 Creedmoor, .30-06 Sprg. – .308 Win. – 7 Rem. Mag. – .300 Win. Mag. Altri sono in preparazione e probabilmente seguirà anche un’azione ridotta per le cartucce di minor lunghezza: la cosa ci piace molto perché troviamo poco funzionale porre una .223 Rem. o la squisita 6,5×47 Lapua nella dimensione adatta a un .300 Win. Mag. E poi la cosa stride un poco anche con l’estetica… Una tale scelta completerebbe la già nutrita proposta commerciale della Sabatti.