La Sabatti vanta attualmente una cospicua proposta di armi lunghe, rigate in particolare, cui si affiancano le lisce che, a ben vedere, sono state per moltissimi anni l’unico filone produttivo con doppiette e sovrapposti nei vari calibri conosciuti. Poi la canna rigata ha preso il sopravvento grazie alle forme di caccia nuove per una gran parte delle zone d’Italia: la selezione ai cervidi e le varie forme di insidia al cinghiale hanno mutato in maniera consistente l’asse della produzione aziendale. A questo si aggiunga il settore sportivo agonistico in cui la Sabatti ha creduto e crede in maniera congrua e fattiva proponendo fucili dalle prestazioni eccellenti grazie non solo a un’esecuzione attenta, ma a innovazioni che spostano sempre un po’ più in alto il limite per salire su quei tre gradini a cui tutti gli agonisti aspirano. Con queste basi concettuali e produttive non poteva mancare il fucile specialistico per eccellenza: oggi lo si chiama correntemente express, ma filologicamente il nome inglese andrebbe riservato al due canne rigate parallele mentre per quelle sovrapposte dovrebbe venir impiegato il termine tedesco di bockdoppelbüchse. Ciò detto ammettiamo che definire express anche questo bel fucile che l’azienda ci ha affidato per le prove è foneticamente più scorrevole e tutti gli appassionati capiscono: ci adeguiamo senza il minimo problema. Per iniziare apriamo la bella e solida valigetta verde entro cui il fucile ci è stato consegnato, prelevando dalle spesse e protettive buste in plastica le parti componenti dell’arma.
Express Sabatti Europa DL – L’impianto tecnico
Partiamo dal gruppo canne che in questa tipologia di fucili riveste un’importanza essenziale: non che nelle altre non sia così e rammentiamo a proposito il sommo William Wellington Greener che sottolineava come un fucile fosse composto da oltre cinquanta componenti e di questi il più importante fossero le canne. Però nell’appaiare due canne rigate c’è una difficoltà oggettiva elevata: in primo luogo perché la metodologia operativa è intrinsecamente difficoltosa e viene eseguita manualmente, poi perché la bontà del lavoro risulta esplicitata, senza se e senza ma, dai due fori che si realizzeranno nel bersaglio. Si converrà che due rosate a pallini offrano un po’ più di spazio alla discussione retorica mentre la disposizione sul bersaglio millimetrato di quei due fori non lasci spazio a interlocuzioni: un saggio di italiano contro la soluzione di un problema di matematica.
Qui il lavoro vede le canne in acciaio al molibdeno di spessore adeguato per coniugare i due elementi contrastanti di resistenza e peso: la giunzione parte dal monobloc di culatta da molti decenni reso sicuro dalla perfezione delle lavorazioni e dalle saldature a base di lega d’argento dove resistenza e insensibilità alle vibrazioni forniscono un’affidabilità che non richiede aggettivi. Dalla lavorazione si ottengono, oltre alle sedi delle canne, i semipiani, le guide di scorrimento dei gambi dell’estrattore, gli orecchioni, i due tenoni paralleli fresati posteriormente. Completano la giunzione le ampie bindelle laterali e integra l’opera la bindella superiore.
La bascula in acciaio ad alta resistenza forgiato è la parte complementare: sulle due mezzerie della tavola, ricavate dallo spessore delle pareti di bascula, poggiano i semipiani e due ispessimenti esterni delle pareti stesse implementano la resistenza allo sforzo di quello che il cuore dell’impianto. All’interno si notano le camme per l’arretramento del blocchetto estrattore che lavora al meglio grazie all’adozione di cartucce a collarino come la 9,3x74R, i due semiperni con spessi contrasti arrotondati ricavati dal pieno, le mortise aperte dove si inseriscono i tenoni e il tassello di chiusura che agisce sul loro incavo con profilo conico per il recupero del gioco. La proiezione in avanti delle canne è contrastata dall’appoggio dei tenoni contro lo spessore del dorso di bascula così da sgravare in massima parte i semiperni da tale sforzo. Le batterie sono armate dal puntone scorrevole nel fondo, i due percussori occhieggiano dalla faccia e poco sopra sporge il nottolino elastico per la rimessa al centro della chiave a fucile scomposto. Rimettendo gli occhi sulle canne notiamo la bindella con il terzo posteriore sopraelevato per facilitare la messa in punteria: non mancano i grani e l’incavo trasversale a mezzaluna per le basi di un apparecchio di puntamento insieme alla tacca di mira a U, con due riferimenti in traslucido verde, incassata con una base a coda di rondine. La bindella stessa si eleva nuovamente creando lo zoccolo per il mirino composto da un cilindretto in fibra ottica rossa. All’interno le camere risultano correttamente lucidate e le rigature, ottenute per rotomartellatura, presentano spigoli vivi, piani ben tirati e l’egresso protetto da un invaso conico.
Sabatti Europa DL – Sicura, scatti e calciatura
Sulla codetta superiore di bascula è inserita la slitta della sicura con tasto arrotondato di azionamento: blocca lo scatto e la manovra è sempre ben percepibile. Nella guardia ovale sporgono i due grilletti sagomati che comandano gli scatti marcatamente duri, probabilmente regolati così per evitare sganci intempestivi per emozione o per movimento mal controllato nel seguire la corsa del selvatico: vanno evidenziate la costanza e la nitidezza, fattori primari per la validità del congegno. Ricordiamo che le batterie sono delle Anson & Deeley classiche con molle a V forgiate: un impianto che ha dalla sua una formidabile robustezza. La calciatura in due parti è ricavata da noce di classe superiore, apprezzabile per colore, disposizione della venatura, compattezza e chiusura dei vasi. Il calcio è dotato di impugnatura a pistola, dorso alla bavarese, appoggia guancia e calciolo ventilato nella tradizionale gomma rossiccia. Anche la linea dell’asta segue i canoni tedeschi con sezione prismatica, fianchi alti, profilatura allungata e lo schnabel o becco d’anitra all’apice. Completano il lavoro i campi zigrinati con cuspidi a rilievo su cui le mani fanno presa in sicurezza. Eseguita accuratamente l’incassatura con legno leggermente a crescere.
Sabatti Europa DL – Due coppiole in poligono
Approfittando dell’ospitalità di Giorgio Rosso abbiamo provato un paio di coppiole alla distanza di 50 m usufruendo delle sole mire aperte. Le cartucce Blaser con palla CDC da 16,2 g (250 gr) risultano belle toste e mettono i due colpi discretamente vicini: i circa 50 mm che li separano risultano funzionali per la caccia. Di gran figura i due colpi con ricariche composte da 60,5 gr di polvere N/140 e palla Brenneke DK (Doppel Kern) da 14,6 g (225 gr): queste veloci cartucce con V/2 di circa 766 m/sec mettono i fori addirittura a soli 20 mm e sullo stesso asse verticale. Le reazioni allo sparo sono contenute e la massa di circa 3,5 kg dissipa adeguatamente la sensazione di rinculo. Per concludere diremo che le potenzialità dell’express Sabatti siano ben esemplificate da questo eccellente risultato.
Grazie a Giorgio Rosso del poligono di Carrù (CN) per l’abituale ospitalità (3479692677)