Giocare d’anticipo presuppone due fattori: primo il possesso della sfera di cristallo grazie a cui divinare il futuro, secondo la padronanza dei sistemi produttivi. Pare un enunciato facile facile a cui tuttavia occorre far seguire qualche spiegazione. Si gioca d’anticipo quando s’intravedono all’orizzonte, magari anche più in là, dei mutamenti sostanziali nelle dinamiche di mercato: la sfera di cristallo oggi è sostituita validamente da complesse tecniche di valutazione o proiezioni di modelli a cui è sempre bene affiancare quell’intuito che solo le menti di capacità superiore possiedono: il “tutti uguali” è una fola a cui credono in pochi anche se in molti vorrebbero che così fosse, il saper disporre di simili forze interiori va sovente a favore anche di questi illusi, non solo di quei personaggi dall’occhio lungo che ammaestrano per tempo gli indirizzi aziendali, pronti a stare in sella quando ogni aspetto sembrerebbe congiurare per una caduta clamorosa. Venendo al pratico è sotto agli occhi di tutti il miserrimo tonfo delle economie di una parte dei Paesi occidentali, e quando tonfo non è, quanto meno si rivela una discesa dal cavallo per montare un mite asinello o andare a piedi: la distribuzione della moneta ha preso strade diverse e nelle tasche di moltissimi stenta ad arrivare o giunge come lo stillicidio delle gocce d’acqua da una stalattite.
I produttori di manufatti devono tener conto di quel che serve a far girare macchinari e impiegare le persone, quindi a minor disponibilità di soldi occorre ribattere con entità di prezzo adeguato, senza far mancare il valore intrinseco che, in un fucile a canna rigata, di quello parliamo, sta nella funzionalità e nella precisione. La Sturm, Ruger & Co. non s’è fatta sorprendere e già da qualche anno realizza quello che i detrattori, arroccati superbamente sulle finezze d’un tempo, definiscono un affare immondo lavorato con un seghetto da ferro. Bene, prendiamo nota. Ma quando le mazzate arrivano in tale misura suscitano, per reazione, la curiosità di approfondire la conoscenza: oramai abbiamo maneggiato ben più di un American Rifle e vorremmo lasciare un momento in disparte il nostro animo collezionistico per confrontarci una volta di più con una dura, ispida, ruvida e ineluttabile realtà.
Ruger American Rifle – La tecnica e i punti a favore
Con i macchinari oggi a disposizione dei costruttori è quasi impossibile realizzare qualcosa di men che onesto: la tecnologia assicura un livello minimo di resa al tiro decisamente confortante, non ugualmente nell’aspetto dove vari passaggi di lavorazione lasciano segni marcati dell’utensile che tali restano non essendo previsti nei costi certi processi di finitura. Insomma conta che i colpi vadano là dove si è mirato allestendo un insieme di funzioni propedeutiche al fine. Il concetto yankee viene condensato sagacemente in un adesivo, riproducente la bandiera degli USA, che copre una parte del calcio riassumendo le sei prerogative dell’American Rifle.
Ecco l’enunciato:
1 – Power Bedding™ con canna flottante
2 – Adjustement Trigger con peso regolabile fra 3 e 5 libbre
3 – Canna martellata a freddo, precisa, di lunga durata e di facile pulizia
4 – Tre alette con apertura di 70°
5 – Caricatore rotante
6 – 100% American Made
Partiamo dal punto 6 per dire che ce n’è già abbastanza per conquistare l’animo dei clienti di casa, che rappresentano poi la percentuale d’elezione per qualsiasi produttore di armi rigate. Poi ci sono le altre prerogative di cui diremo fra poco: prima però va sottolineato come la Ruger sia la capostipite della tecnica metallurgica della microfusione: un suo settore specifico sono le palette delle turbine dei motori d’aereo. Basta? Crediamo proprio di sì, ma aggiungiamo come gli impianti tecnici dei suoi fucili consentano, comunque, di aggredire i mercati con prezzi assai favorevoli da cui consegue una produzione numericamente elevata e si sa come in una produzione industriale i grandi numeri siano sempre un fattore migliorativo della qualità intrinseca e della riduzione dei costi.
Ruger American Rifle – I particolari
L’adozione di molti pezzi microfusi è alla base dell’equilibrio fra resa e costo; inoltre nella microfusione si possono inserire i componenti più adeguati per ogni pezzo. Il castello ad esempio è in acciaio 4140 addizionato di cromo e molibdeno: presenta un ampio anello per l’inserimento della canna, ponte corto, ma chiuso e avvolgente, facce laterali spianate come il fondo che si avvale di una stabile giunzione alla calciatura grazie a due blocchetti in acciaio inox sagomati, il Power Bedding™ reclamizzato, per cui le forze si scaricano su due spigoli in contrasto con degli incavi angolati ricavati nella porzione inferiore dell’anello. La canna flottante è oramai un imperativo come la misura piuttosto corta di 56 cm (22”) che nel calibro prescelto va a meraviglia. La rigatura rotomartellata a freddo e una cameratura di precisione per dimensione e coassialità assicurano una valida precisione, così come si rivela funzionale la giunzione al castello con passo a vite, utile a fissare lo spazio di testa, e il bloccaggio tramite una ghiera.
Il profilo leggermente conico vede una sezione apicale pari a 16 mm con un ribasso cilindrico a protezione della rigatura; la filettatura esterna della volata, protetta da un tappo zigrinato, consente il montaggio del freno di bocca offerto in opzione o un silenziatore, dove previsto dalle regole. Zero mire metalliche: ma oramai negli States non conosciamo deroghe a tale consuetudine. L’otturatore scorrevole e girevole presenta tre alette in testa a profilo arrotondato e a ribasso dalla sezione maestra del cilindro. Nella faccia incavata si pratica il foro del percussore mentre in una delle tre alette scorre, con moto ortogonale, l’unghia a blocchetto dell’estrattore: tutto ricavato di macchina con i segni molto evidenti, ma che con altrettanta evidenza non interferiscono sulla resa al tiro. Il manubrio piegato e con comoda nocca tonda, viene incastrato a caldo nella propria sede.
Lo sgancio detto Adjustement Trigger si avvale del grilletto speciale con lamina elastica centrale che funge da sicura aggiuntiva: se non viene premuta la sua parte interna punta contro un traversino fisso impedendo al grilletto stesso di retrocedere e quindi di svincolare i piani di scatto. Il meccanismo funge anche da pre scarico della forza applicata per una maggiore sensibilizzazione nel far partire il colpo. Sembra un fastidio, invece dopo poco, e ne apprezza il vantaggio. C’è sempre la classica sicura a tasto sulla codetta del castello: blocca scatto e percussione lasciando libera la manovra dell’otturatore per estrarre la cartuccia camerata in piena tranquillità. Il caricatore rotante estraibile contiene quattro cartucce: è un pezzo stampato in sintetico di particolare robustezza. Non basta la qualifica a farne un erede del magazzino rotante di Otto Schönauer, ma funziona bene, la misura bassa e larga non lo fa sporgere dal fusto, non ha spigoli, è leggero e non disturba quando lo si pone nella tasca della cacciatora. La calciatura in sintetico è funzionale con aspetto gradevole: da evidenziare l’impostazione con un asse molto dritto, secondo l’ottima abitudine statunitense, che scarica in asse il rinculo con minimo sollevamento consentendo di padroneggiare il fucile con facilità sia imbracciandolo per il tiro in brandeggio, sia appoggiando l’astina su un qualche sostegno per quello di precisione; offrono buona aderenza alle mani i corrugamenti nei punti di presa e poi il colore verde opaco è decisamente più gradevole, al nostro occhio, dell’usuale nero.
Alla fine di tutte queste osservazioni va riservata la giusta attenzione alla quotazione e ai calibri proposti insieme a quello che qui abbiamo evidenziato, che rimane una pietra miliare per tanti impieghi venatori e di tiro in poligono. Il giovane che si avvicina alla caccia di selezione, l’appassionato già esperto in cerca di un binomio fucile e calibro diverso da quanto ha già in casa, potranno con questa American Rifle della Ruger dare compiutezza alle proprie esigenze sicuri di spendere poco per avere molto: la funzionalità in generale e la precisione condurranno a riconsiderare nella giusta luce un fucile dove le finiture estetiche sono proporzionate al costo mentre il rendimento sul campo indurrà il compratore a soffregarsi le mani, compiacendosi del buon affare concluso.
Ruger American Rifle – Scheda tecnica
Costruttore: Sturm, Ruger & Co. Inc. – Southport, CT 06890 – USA
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – [email protected]
Modello: American Rifle
Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria
Castello: in acciaio 4140 microfuso con anello e ponticello chiusi
Otturatore: a tre alette in testa con chiusura nella culatta della canna
Canna: in acciaio legato rotomartellata – profilo cilindro conico lunga 560 mm montata flottante
Serbatoio: stampaggio in polimero – estraibile da 4 cartucce con movimento rotativo
Calciatura: in materiale sintetico
Congegno di scatto: scatto diretto Marksman Adjustable Trigger™ con grilletto singolo e lamella di sicurezza – regolazione del peso fra 1360 e 2270 g (3 e 5 lbs)
Estrattore: a unghia con movimento ortogonale inserita in una delle alette
Espulsore: nottolino a molla nella faccia dell’otturatore
Sicura: slitta a due posizioni posto dietro alla codetta del castello – blocca lo scatto
Mire: assenti – fornita di serie una slitta tipo Picatinny sulla calotta del castello per il fissaggio dell’ottica
Finiture: brunitura opaca delle parti metalliche – otturatore lucidato – calciatura verde spento (o nero antracite)
Calibro: .243 Win. (in alternativa .22-250 Rem. – .270 Win. – .308 Win. – .30-06 Sprg.)
Peso: 2.800 g circa (solo arma senza accessori)
Prezzo informativo: da 478,00 a 575,00 € iva inclusa