E’ successo nella campagna del territorio di Ceneselli (Rovigo), dove il problema nutrie sta diventando davvero importante. Anche qui, come ormai in moltissime zone della provincia, i roditori si sono letteralmente impadroniti della campagna e, oltre a creare importanti danni ai terreni agricoli, mangiando gran parte del seminato, con le loro lunghe tane scavate spesso negli argini di fossi e canali, mettono in grave pericolo la tenuta degli stessi creando un’emergenza idrica e mettendo a repentaglio anche la vita di chi, transitando sugli argini, magari con mezzi agricoli pesanti, rischia di trovarsi schiacciato.
La nutria è un mammifero roditore originario del Sudamerica, introdotto in Europa e di conseguenza in Italia nei primi anni del XIX secolo a causa della richiesta della sua pelliccia detta appunto “pelliccia di castorino”, per scopi commerciali. Gli esemplari fuggiti o rilasciati dall’uomo hanno portato in poco tempo ad un notevole incremento della sua diffusione a livello selvatico per il fatto che si riproduce praticamente tutto l’anno. Nei giorni scorsi, un agricoltore della zona, mentre stava raggiungendo con il trattore il suo campo, si è visto crollare l’argine sul quale stava transitando e, solo per una abilità nella manovra, non è rimasto schiacciato.
“Abbiamo più volte interpellato il Consorzio di Bonifica Adige-Po per comunicare lo stato delle rive dei canali della nostra campagna ma non abbiamo mai ricevuto risposte – spiega la moglie dell’agricoltore – Abbiamo anche chiesto che venissero a ripristinare l’argine crollato, ma se mio marito ha voluto continuare ad andare a lavorare la sua terra, ha dovuto pensarci da solo”.
Un problema, quello del proliferare delle nutrie, ancora troppo sottovaluto e preso poco in considerazione e che rischia, se gli enti preposti non trovano al più presto una soluzione per contenere la cosa, di provocare danni che potrebbero risultare irreversibili. Le femmine di questo roditore, infatti, possono partorire 2-3 volte l’anno, mediamente 5 piccoli che a loro volta raggiungono la maturità sessuale entro 6 -10 settimane. E’ facile pensare come, se lasciata libera e indisturbata nelle nostre campagne, questa nel giro di pochi mesi, riesca letteralmente ad invadere l’intero territorio (Polesine 24).