A Kufstein nella zona montana dell’Austria al confine con la Baviera opera da molti anni un’azienda specializzata in meccanica di precisione con una branca specifica per le armi lunghe rigate: da noi la Rössler è ben conosciuta e i suoi fucili vantano un progetto solido e attuale, l’impiego di materiali di prim’ordine e una realizzazione meccanica di alto livello. Circa un paio di anni addietro abbiamo avuto in uso una Titan 6 in 7 Rem. Mag. con risultati eccellenti e rosate di tre colpi a 100 m in mezzo MOA. La quotazione di questi prodotti è già di per sé piuttosto contenuta, specie se si analizzano le varie componenti di costo, ma la battaglia recentemente innescata da diversi produttori, specie statunitensi, ha fatto scendere in lizza anche i costruttori europei fra cui proprio questa Casa austriaca. L’attenzione va oggi al Modello Titan Alpha® l’ultimo in ordine di tempo dei fucili apparsi in catalogo, di cui spicca la quotazione che si aggira intorno agli 890,00 € scendendo in tenzone con il Remington 783 e il nuovo Winchester XPR, questi a livelli di costo ancora più bassi, mentre ci si confronta da un punto di maggior favore economico con Tikka T3s, CZ 557 e poi salendo con Mauser M12, Sauer 101S e qualche modello di Sabatti.
Un primo colpo d’occhio
L’impressione che si ha prendendo in mano il fucile è senz’altro positiva per la maneggevolezza consentita dalla canna di misura ridotta, 56 cm nei calibri standard e 61 per l’unico magnum presente, il 7 Rem. Mag., e poi da un notevole lavoro di alleggerimento che consente di rimanere, senza accessori di puntamento, nei 2,9 kg: oggi questi due fattori sono sovente determinanti per la scelta e non saremo certo noi a sottilizzare sul rapporto massa/energia o sulla riduzione della V/0 con le conseguenze riflesse sui joules spendibili. I gusti attuali indicano chiaramente questa strada e la Casa, con l’attenzione che la distingue, si pone sul filo della corrente per navigare senza intoppi. Ci colpisce poi la calciatura, naturalmente in polimero, povera al tatto e allo sguardo, ma sicuramente di marcata funzionalità quanto a impostazione per il tiro, specie quello classico su bersaglio fermo dove l’asse molto diritto e la forma del calcio consentono una postura in linea con il cannocchiale e il controllo dell’esito del colpo mentre l’asta a fondo quasi piatto mantiene l’arma stabile sull’appoggio anteriore. Una curiosità ci viene naturale osservando gli zigrini differenziati fra impugnatura a pistola e asta con questi ultimi più marcati e grippanti: certo che se si deve sostenere il fucile è ben più facile che lo si afferri proprio nell’asta, mentre la mano sulla pistola dovrebbe star ferma già per la forma stessa del supporto giustamente arcuato. Il calciolo in gomma ad assorbimento di energia mostra una notevole elasticità e quindi dovrebbe funzionare a dovere così come si prestano alla bisogna i due pioli annegati nella calciatura per le magliette porta cinghia a sgancio rapido.
La meccanica
Tutte le concorrenti che abbiamo citato sono a canna inamovibile mentre la Rössler fa eccezione grazie a quel particolare sistema di fissaggio fra canna e castello composto da una lamina a farfalla con due fori radiali e un tubetto centrale filettato: questa lamina viene posta fra le due propaggini inferiori dell’anello dopo aver infilato la culatta della canna nella propria sede, serrando il tutto con due brugole. Una terza brugola attraversa la calciatura chiudendo il complesso meccanica e canna. Sistema ingegnoso, di realizzazione non complessa, costo assai contenuto e ottima resa. La canna piuttosto snella e di 56 cm si presenta ben lavorata con le quattro rigature relative al calibro .308 Win. adottato, nette nella lisciatura dei piani e nella regolarità degli spigoli così come appare senza segni indebiti la camera di cartuccia; Ben finito il vivo di volata con una marcata stondatura a protezione delle righe stesse. Non sono presenti le mire metalliche. Dopo aver focalizzato la particolarità del castello relativa al fissaggio della canna e del punto di scarico delle forze procediamo su tutto l’insieme ricavato, con operazioni di fresa, da un estruso in ergal di sezione cilindrica con raccordo alle pareti verticali sui fianchi, appena sopra la linea della calciatura. Si aprono sulla destra la finestra di espulsione e inferiormente il vano per il serbatoio mobile monofilare: entrambe di ampiezza molto contenuta. Sul cielo di anello e ponte sono praticati quattro fori filettati per il montaggio dell’ottica. L’otturatore deriva da una billetta di acciaio legato con sezione cospicua e tre alette frontali ricavate a ribasso: entro quella di destra è incassata l’unghia dell’estrattore registrata da uno spezzoncino di molla a filo e con movimento ortogonale, quindi con pochissima o nulla predisposizione a lasciare la presa, mentre nella faccia ribassata si nota il foro del percussore e, a fianco, il nottolino elastico dell’espulsore. Nella parte posteriore si nota un leggero ribasso della sezione dove viene inserito il manubrio a profilo quadrangolare, piegato indietro e con la nocca sferica: una doppia camma interna facilita il movimento di riarmo. Si presenta elaborato il tappo di coda composto da un tubetto forato per il passaggio del codolo del percussore e dotato di un prisma sul lato destro, funzionale per occludere il vano di passaggio del manubrio nel ponte: dà un senso di completezza e impedisce la raccolta di sporcizia passando in un bosco.
Scatto, sicura e caricatore
Lo scatto diretto rinuncia al costo dello stecher, non certo alla funzionalità: una media di 925 g con estremi di 912 e 946 ci pare un buon risultato, soprattutto in assenza di filature, grattamenti, collasso di retroscatto: servito poi da un grilletto arcuato e arretrato per una giusta e costante postura del dito si pone a un apprezzabile livello di funzionalità. La dimensione della guardia in lega leggera consente di agire anche con i guanti. La sicura a tastino rigato posto sulla codetta del castello prevede tre posizioni: punto rosso per Fuoco, in abbinamento con l’altro punto rosso visibile sul codolo del percussore in posizione di armamento, intermedia per bloccare scatto e percussione lasciando libero l’otturatore, S bianca per bloccaggio totale. Valida soluzione per estrarre la cartuccia dalla camera in tutta sicurezza; inoltre, senza spostamenti della mano, si agisce sul tasto con il fucile già in punteria e con favorevole silenziosità. Il caricatore monofilare da 3 o 2 colpi (cartucce normali o magnum) viene realizzato in lamiera inox imbutita con pieghe antisbattimento e labbri robusti e non taglienti; in metallo leggero invece la suola elevatrice e il coperchio di fondo. Sono disponibili pacchetti maggiorati con 2 colpi in più del normale. Ai lati del bocchettone di inserimento sporgono due tasti a molla, lunghi e rigati: premendoli si fa cadere il caricatore nel palmo della mano.
Considerazioni
Intrapresa la strada dell’economicità è ovvio come si debba rinunciare ad alcune cose, ad esempio una rosa di calibri contenuta rispetto alla normale proposta aziendale: nella Titan Alpha dobbiamo tuttavia osservare come l’usufruire di un impianto già esistente, solido e affermato, mantenga anche in questa versione venduta intorno a 890,00 € diverse prerogative delle sorelle di maggior caratura, ed è logico perché sarebbe più costoso creare particolari ex novo che usufruire di quelli esistenti. Un vantaggio in più per l’acquirente che, a un prezzo molto contenuto, si ritroverà con poche cose in diminuzione mantenendone tante altre di solida sostanza.
Scheda tecnica
Costruttore: Rößler Waffen GmbH – Ing. Walther Simmer-Weg 11- A-6330 Kufstein – [email protected] – www.jagd-shop.at
Distributore fucili Rößler : RA Gun Division dei Fratelli Redolfi snc – Via Strada provinciale 668 – km. 28,310 – 25025 Manerbio (BS) – [email protected]
Modello: Titan Alpha
Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria
Castello: in lega leggera con anello anteriore e ponticello chiuso posteriore
Otturatore: a sei alette in testa su due ranghi da tre con chiusura nella culatta della canna
Canna: in acciaio speciale rotomartellata – sostituibile in gruppi compatibili di calibri – profilo cilindro conico lunga 560 mm (610 mm calibri magnum) – montata flottante
Calibri: 6,5×55 SE – 7×64 – 8×57 IS – .25-06 Rem. – .270 Win. – .308 Win. – .30-06 Sprg. – 7 Rem. Mag.
Serbatoio: mobile da 3 (o 2) cartucce in lamiera di acciaio inox imbutita, molla al silicio – suola elevatrice e soletta in lega leggera
Materiali: acciaio per canna e otturatore – lega leggera per castello
Calciatura: in sintetico
Congegno di scatto: diretto con peso medio di 925 g
Estrattore: unghia con base a prisma inserita in un’aletta dell’otturatore e molla interna di contrasto
Espulsore: nottolino elastico nella faccia dell’otturatore
Sicura: a tasto posto sulla codetta del castello – 3 posizioni con blocco scatto, percussore e otturatore oppure solo scatto e percussore
Mire: non previste – quattro fori filettati sul castello per montaggio ottica
Finiture: brunitura semiopaca delle parti metalliche – spazzolatura per il corpo otturatore – Lunghezza: magnum 1.130 mm – normali 1.080 mm ver.
Peso: 2.900 g circa senza ottica
Prezzo: 890,00 euro (informativo)