L’assessore chiede le scuse delle associazioni, ecco la risposta del Presidente Regionale di Federcaccia avv. Lorenzo Bertacchi: CARO ASSESSORE, PER COSA DOVREMMO CHIEDERE SCUSA, DI GRAZIA? Sono rimasto attonito nel sentire le parole dell’Assessore Rolfi, raggiante per una sentenza al TAR Lombardia che ha visto in sostanza vincitrice la LAC. Il TAR, ci spiega l’Assessore, ha riconosciuto la legittimità procedurale di adottare il calendario adottato 2 giorni prima dell’apertura: motivo per cui si aspetta le scuse da parte delle Associazioni Venatorie. Le scuse per cosa? Per aver previsto e detto quello che è accaduto, ovvero che il TAR pubblicando così a ridosso avrebbe sospeso non solo alcune parti del calendario, ma tutto?
Dovremmo forse ringraziarlo per la scelta dei suoi uffici che – pur potendo provvedere ai primi di agosto hanno atteso il 17 settembre – hanno determinato la chiusura della caccia per 10 giorni? Sì, perché non ci dicano che la Regione ha riaperto la caccia immediatamente: per i cacciatori Lombardi la caccia è stata riaperta il 2 ottobre. Quel che spiace è vedere che Assessore e Uffici tutt’oggi non hanno ancora capito cosa sia successo e come funzioni la giustizia amministrativa: continuano a confondere i provvedimenti cautelari con la decisione di merito. E spiace constatare che non abbiano capito nulla di quanto gli abbiamo scritto in maggio e luglio.
Che il termine del 15 giugno per la pubblicazione del calendario non sia perentorio e che un calendario adottato in settembre sia comunque legittimo non era in dubbio nemmeno allora, ma pubblicandolo così tardi non si consente di esaminare eventuali ricorsi per tempo e si giustifica l’adozione di provvedimenti cautelari come quello adottato dal Presidente del TAR, indipendentemente dalla fondatezza effettiva – addirittura anche solo di facciata – o meno del ricorso. Ora che il TAR ha accolto solo in parte i motivi di ricorso della LAC, abbiamo nero si bianco la certezza non che Regione abbia agito correttamente pubblicando il calendario 2 giorni prima dell’apertura: tutt’altro! Abbiamo la certezza che se avesse pubblicato il calendario non appena possibile (primi di agosto) il TAR non avrebbe sospeso l’intero calendario, ma al più solo quelle disposizioni oggi bocciate.
La sentenza insomma oggi certifica che se abbiamo perso 10 giorni di caccia è stato esclusivamente per via della scelta – scellerata – di Assessorato e Uffici. E dovremmo chiedere scusa? E la sentenza, pur contraddicendosi, in sostanza va a riconoscere in capo a ISPRA un ruolo e un potere che vanno ben oltre quelli previsti dalla Legge 157/92: se qualche altra associazione vede un bicchiere mezzo pieno, io vedo una bottiglia in cui il vino sta per finire. Temo che il comunicato dell’Assessore sia ancora frutto dei cattivi consigli che riceve: del resto la LAC esulta per la sentenza perché ha vinto, la Regione esulta per la sentenza perché ha vinto… Forse in Regione hanno confuso la causa al TAR con le elezioni, dove è noto che vincano tutti.
E come sempre ad aver perso insomma saremmo solo noi cacciatori, defraudati di 20 giorni di caccia ai turdidi (10 al bottaccio a settembre e 10 a sassello e cesena a gennaio), di 10 giorni di caccia alla stanziale e agli acquatici a settembre: ma del resto, restando in tema elettorale, si sa che l’elettore-cacciatore è destinazione prediletta della migrazione prenuziale dell’uccello padùlo (Turdus pàdula). E dovremmo anche chiedere scusa: per cosa, di grazia? Eh no, c’è un limite a tutto (Avv. Lorenzo Bertacchi – Presidente Regionale FIDC Lombardia).