Alla scoperta di un territorio che ha temprato il carattere della sua gente con prove di fatica e ingegno, ricco di storia e tradizioni locali. Visite guidate immersi nella storia di Zogno e della Valle Brembana racchiusa nei suoi Musei, preziosi scrigni ricchi di cultura che proteggono con discrezione i propri tesori. Appuntamenti per conoscere il valore artistico e religioso del territorio e l’attaccamento della sua gente. Gli itinerari delle visite variano sia per tema, sia per durata: da un paio di ore all’intera giornata, dando così la possibilità di alternare qualche momento di approfondimento a interessi culturali di prim’ordine a giornate di svago in mezzo alla natura.
“Abbandonata la velocità con cui affrontiamo i vari momenti della giornata, con la pandemia, abbiamo riscoperto il tempo per noi, per ammirare quello che ci circonda e per scoprire i tesori “della porta accanto”, si è evoluta una nuova modalità di scoprire luoghi e tradizioni– afferma l’assessore al turismo Giampaolo Pesenti – Vogliamo, come amministrazione comunale, offrire gratuitamente la possibilità di conoscere o riscoprire il territorio attraverso la guida, la conoscenza e gli occhi di professionisti.” “Con la collaborazione di VisitBrembo – prosegue Pesenti- abbiamo inserito, dove possibile, anche la scoperta dei sapori dei prodotti delle aziende agricole del territorio. Per offrire un’esperienza completa a 360°.”
Delle centinaia di roccoli esistenti un tempo sui passi e sulle creste della Valle Brembana, molti sono oggi andati perduti per abbandono e perché ricoperti e ormai nascosti dalla vegetazione. Ne rimangono tuttavia diverse decine che possiamo ancora oggi ammirare in tutta la loro bellezza. L’elenco non può essere che sommario ma tiene conto di quelli più significativi. Partendo dalla bassa valle troviamo sul Canto Alto, raggiungibili da Sorisole, Sedrina o Zogno, il Fontanù, o Fontanone, il Prat tònd e il Prati Parini. Una magnifica zona di passaggio era Miragolo San Marco, sopra Zogno, che conta ancora diversi roccoli: il Colombèr, il Prato Rosso, il roccolo al colle e quello del Flin.