Il processo contro Mocavero
A distanza di tre settimane dal furto in villa nel Vicentino, Roberto Baggio è comparso a Brescia, per la precisione al Palazzo di Giustizia, per prendere parte al processo contro Paolo Mocavero che dal 2015 lo attacca e insulta per via della passione del divin codino per la caccia. L’ex calciatore ha spiegato per filo e per segno il suo legame con l’attività venatoria.
Dagli anni Ottanta, Baggio pratica regolarmente la caccia, come ha avuto modo di sottolineare: “Ci vado perché mi piace mangiare selvaggina, c’è una legge che regolamenta il numero massimo di capi che si possono abbattere e stendere per terra gli animali uccisi credo sia un’abitudine di molti ma non mia”. Baggio ha poi aggiunto: “Penso di essere in grado di distinguere metodi leciti e illeciti in ogni Paese. Non ho ucciso beccacce e fatto foto di trofei, forse lo hanno fatto altri“.
Infine, un’allusione al volo inaugurale Ita Airways che nel 2022 ha preso il suo nome per la tratta Roma-Buenos Aires: “Per me è stato un onore, poi mi hanno detto di quei cartelli, ero lontano, onestamente non so se fossero su Facebook, non ho guardato per non dargli soddisfazione e non sono un personaggio social. Lo hanno fatto i miei legali. Io ero lontano, mi sono arrivati messaggi, foto su whatsapp e le telefonate. Ero amareggiato“.