I rappresentanti di ANPAM, ANPP, ASSOARMIERI, ARCICACCIA, COMITATO D-477, CONARMI, FENAVERI (FEDERCACCIA, ENALCACCIA, ANUU), FIDASC, FITAV, FITDS e, in veste di osservatori, UITS e AITDL, si sono riuniti oggi a Roma in rappresentanza dell’intero settore, con l’obiettivo di consolidarne il coordinamento, anche con riferimento al recepimento delle modifiche alla direttiva armi attualmente in corso. Le organizzazioni convenute infatti hanno elaborato già da tempo una posizione comune, illustrata nella audizioni informali presso le commissioni parlamentari competenti, in cui sono state messe in evidenza le criticità dello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2017/853/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE.
Se lo schema governativo fosse stato condiviso preventivamente con i rappresentanti del settore tali criticità sarebbero state certamente inferiori, con un percorso parlamentare più rapido e agevole. Le organizzazioni convenute considerano positivo il fatto che le commissioni parlamentari che hanno già espresso parere abbiano accolto parte di quanto esposto nella posizione comune. Ci si augura tuttavia che i pareri della I Commissione di Camera e Senato prendano in considerazione le altre importanti questioni, finora trascurate, che rischiano di discriminare il nostro Paese, penalizzando il comparto, gli utilizzatori e l’attività sportiva. Il tavolo di lavoro ringrazia i parlamentari che fino a oggi hanno mostrato impegno, sensibilità e interesse nel considerare la questione in una prospettiva tecnica e non ideologica, tesa a distinguere le prescrizioni necessarie ad attuare la normativa europea da ciò che appare irragionevole e inadeguato a una disciplina già avanzata come quella nazionale.
L’auspicio è che il Ministero competente, redigendo il testo finale, si attenga al disposto normativo e alle indicazioni delle commissioni parlamentari, evitando norme più restrittive rispetto a quelle europee, e inizi un percorso di armonizzazione che porti ad avere in Italia un livello di regolazione simile a quello degli altri Paesi europei, introducendo delle semplificazioni che non riducano il livello di sicurezza ma si traducano in minore burocrazia e costi inferiori per amministrazioni, cittadini e imprese. Le organizzazioni riunite hanno infine convenuto sulla necessità di non lasciar cadere l’attenzione verso le attività di Parlamento, Governo e Amministrazione, proseguendo il rafforzamento del coordinamento del settore al fine di garantire anche per il futuro tutte le sue componenti.