La vicenda legale che ha caratterizzato la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, nel Bresciano, è durata a lungo e in questi primi giorni del 2017 l’Ufficio Territoriale Regionale ha preso la sua decisione, cioè quella di revocare i capanni di caccia che si trovano nel Lago d’Iseo. I cacciatori potranno proseguire l’attività venatoria soltanto sulla terraferma, mentre i sei appostamenti acquatici dovranno essere rimossi.
Si tratta di una prima “vittoria” ambientalista dopo che la Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) ha inviato una serie di esposti e solleciti ai magistrati per far applicare la cosiddetta Direttiva Habitat. Gli animalisti non sono però ancora soddisfatti e puntano alla rimozione anche degli appostamenti “terrestri”. Secondo la stessa LAC, la battaglia legale è più aperta che mai visto che gli appostamenti da terra sarebbero in contrasto con le leggi comunitarie.
L’ente gestore della Riserva Naturale delle Torbiere non ha quindi dato ascolto al ricorso presentato dai cacciatori locali al Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia (i capanni sono stati definiti un diritto acquisito). Il nuovo anno comincia dunque con un brutto colpo per il mondo venatorio bresciano, quello che accadrà nei prossimi mesi è ancora tutto da decifrare.