Coesistenza agricoltura-fauna
Con Decreto del Dirigente della Direzione Agricoltura e Sviluppo rurale n. 03 del 09 gennaio 2025 è stato approvato, in attuazione della DGR 2032 del 30/12/2024, il bando della Regione Marche sulle annualità 2025 dell’Intervento SRD04 – Azione 1 – Categoria 1.7 “Investimenti per migliorare la coesistenza tra agricoltura, allevamenti e la fauna selvatica, inclusi gli ungulati (Cinghiali e Cervidi) e le specie di interesse comunitario tutelate dalla Dir. 92/43/CEE (Lupo, Lince, Orso bruno e Sciacallo dorato)”.
La posizione di Coldiretti Marche
“Da anni difendiamo gli agricoltori da un sistema che, pur nato con le migliori intenzioni di collegialità, aveva finito per creare piccoli feudi di potere autoreferenziale – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche -. Il tutto a scapito delle legittime richieste degli agricoltori costretti a contare i danni delle incursioni della fauna selvatica e a sentirseli contestare, essendo tra l’altro in minoranza all’interno dei comitati di gestione degli ATC”. Situazioni che avevano innescato veri e propri bracci di ferro con tanto di ricorso ai tribunali amministrativi negli Atc PU1 e AN2, ora commissariati. L’organizzazione agricola aveva più volte evidenziato la necessità di una riforma, sebbene vi fossero anche ATC che hanno lavorato con serietà e regolarità. Il saldo di tutti i danni fino al 2024 sembra preludere proprio a questo.
Lavorazione selvaggina
“A breve vi sarà il commissariamento di tutti gli Atc – aggiunge Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche – in vista dell’adozione dello statuto unico. La Regione, tra l’altro, su nostro suggerimento, è pronta anche a varare un nuovo sistema di risarcimento con un nuovo modello telematico. Inserendo i dati nel Siar si potranno accorciare notevolmente le tempistiche”. Non solo. La Regione guarda avanti anche al sistema della caccia di selezione. Sono previsti due punti di raccolta per ogni provincia. Carni che poi potranno essere portate a Caccamo dove già è operativo il Centro di Lavorazione Selvaggina gestito dall’Urca, l’Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino. Anche la valorizzazione della filiera della selvaggina è un’idea di Coldiretti Marche per unire al contenimento della fauna selvatica attraverso l’azione dei selecacciatori, la possibilità di dare maggior sicurezza alimentare ai consumatori con carni certificate e tracciate ed evitare fenomeni di bracconaggio e di un mercato nero che potrebbe in alcuni casi essere poco chiaro.