La Conferenza Stato-Regioni ha appena deciso di rinviare il piano per gli abbattimenti controllati dei lupi in Italia dopo i dubbi e le perplessità avanzate da diverse regioni. Ma ce n’è una che non ha accettato la scelta, anche perchè fino all’ultimo ha mantenuto una posizione favorevole agli allevatori e quindi all’approvazione del piano stesso. Si tratta della Toscana: l’assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi, ha ricordato come negli ultimi cinque anni sia stato perso ben il 40% degli ovini, scatenando una “guerra di numeri” con il WWF.
La stessa Regione ha anche effettuato dei censimenti, secondo cui nel territorio sono presenti 550 esemplari, 108 dei quali riproduttivi, i dati più elevati di tutto il paese. L’associazione ambientalista ha invece parlato di numeri diversi, vale a dire non più di 300 esemplari, come sarebbe emerso dal proprio censimento, effettuato con criteri oggettivi.
Lo stesso Remaschi ha comunque sottolineato che sono stati necessari due bandi per rimborsare gli allevatori e che, nonostante studi di ogni tipo per garantire la prevenzione, le perdite di ovini sono state importanti e numerose. Tra l’altro, con così tanti lupi e l’assenza di abbattimenti controllati, si rischia di perdere il pecorino toscano DOC, un allarme lanciato dal presidente del Consorzio, Carlo Santarelli, alle prese con le continue chiusure da parte degli allevamenti.