L’enorme lavoro dei rinnovi
In Toscana ci sono circa 13 mila appostamenti fissi, non è pensabile che la mole di lavoro enorme per i rinnovi si possa riflettersi negativamente sui cacciatori. Il cacciatore deve essere lasciato libero di scegliere la procedura che preferisce per rinnovare il suo appostamento fisso di caccia, per il quale paga una lauta tassa alla Regione. Da gennaio tutti i proprietari di appostamenti fissi in Toscana saranno obbligati a recarsi presso i Centri di Assistenza Venatoria per il rinnovo del proprio appostamento, con notevoli disagi che colpiranno una popolazione con una età media molto elevata, maggiori fruitori di questa forma di caccia, che saranno costretti a mettersi in auto e percorre centinaia di chilometri e ore di viaggio per adempiere al rinnovo.
Troppi adempimenti burocratici
I Cav, nella maggior parte dei casi saranno concentrati nelle città capoluogo di provincia, lasciando scoperti interi territori e vallate, per far cosa poi? Tutto il materiale, inutile e ridondante, che sarà richiesto dai Cav dovrà essere poi vagliato e istruito dagli stessi uffici caccia perché l’autorizzazione resta regionale. Si sono quindi duplicati gli adempimenti burocratici e basta. Forse è una normativa, come spesso accade nella nostra regione, per agevolare qualche sigla venatoria rispetto ad altre, creando associazioni di seria A e di serie B e perseguendo la logica di mettere al servizio di qualcuno la pubblica amministrazione invece che al servizio del cittadino, in questo caso il cacciatore toscano.
Le richieste alla Regione
Per non parlare poi delle eventuali gabelle che ogni cacciatore dovrà pagare ai CAV (opportunamente sovvenzionati dalla Regione stessa) per avere una procedura che fino ad oggi poteva farsi da solo senza alcun problema, aggiungendo altri costi per chi pratica l’attività venatoria in Toscana, come sempre la Regione crea nuove regole per aumentare i costi e rendere sempre più difficile andare a caccia. Per ovviare a tutti questi disagi chiediamo alla Regione di mantenere la possibilità di svolgere in maniera autonoma tali pratiche, o al massimo attraverso il supporto gratuito delle associazioni venatorie, lasciando quindi al cacciatore la decisione su come richiedere l’autorizzazione per il proprio appostamento fisso all’Ente competente. Libera Caccia si batte da sempre per rendere libera la scelta del cacciatore, ridurre la burocrazia ed abbassare i costi, continueremo a farlo nonostante tutto e tutti (SISTO DATI VICE PRESIDENTE VICARIO NAZIONALE LIBERA CACCIA).