Normativa venatoria
In merito alla annunciata intenzione di porre mano all’attuale normativa in materia venatoria per una sua revisione, che sta in queste ore occupando le pagine di numerosi quotidiani e infiammando i social, anche l’on. Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura alla Camera, ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica” una dichiarazione in merito. “L’eventuale aggiornamento della legge 157, e sottolineo aggiornamento e non stravolgimento, deve avvenire come abbiamo chiesto fin dall’inizio della legislatura sulla base di dati tecnici e conoscenze che si possono avere con una relazione sullo stato di applicazione della normativa prevista dalla legge stessa – ha dichiarato Vaccari – I dati gestionali, i risultati ottenuti e le criticità emerse possono darci un quadro definito dei limiti da affrontare ed anche delle positività da valorizzare. Il Governo predisponga questa relazione sentite le Regioni e i comitati di gestione degli Ambiti di Caccia e dei Comprensori Alpini, Ispra e la invii al Parlamento.
Il ruolo dell’ISPRA
In quel contesto si valuteranno le modifiche da introdurre alla legislazione corrente avendone l’accortezza di salvaguardarne i principi fondamentali che sono la fauna patrimonio indisponibile dello Stato, la pianificazione e la programmazione totale del territorio, il ruolo dell’Ispra e il rispetto delle direttive comunitarie. La tutela della biodiversità è il primo obiettivo che non è incompatibile con un prelievo venatorio rispettoso delle indicazioni della scienza. Sono questi temi da affrontare senza approcci ideologici ma con grande rigore scientifico e salvaguardando l’impianto pubblicistico della nostra legislazione da qualsiasi deriva consumistica. È evidente che in questi 31 anni di applicazione della legge abbiamo assistito a modifiche sostanziali non solo degli habitat ma anche delle diversità faunistiche. Su tutti la presenza eccessiva dei cinghiali il cui contenimento deve avvenire con grande immediatezza per ridurre conflitti sociali, ambientali e sanitari.
Aree protette
Stabilire dove e come si caccia, i carnieri, gli orari, le specie e i tempi non è compito della politica, magari in termini di trattativa o di baratto, ma come conseguenza delle indicazioni dell’Ispra e applicando le norme europee. Questo vale anche per le aree protette dove abbattimenti e contenimento avvengono già ora. Già oggi la stagione venatoria, in diverse regioni, si apre il primo settembre e chiude la prima decade di febbraio. Fermo restando la caccia di selezione che avviene anche in periodi diversi su indicazione dell’Ispra e in territori innevati. Io penso che la caccia prevedendo l’utilizzo di un’arma debba avvenire solo con la maggiore età” ha concluso l’Onorevole Vaccari.