I richiami: le varietà – Caccia al colombaccio
Per migliorare i richiami, per renderli eccezionali, funzionali alla caccia, adatti alla situazione si è fatto davvero di tutto. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso e i risultati di cui oggi si dispone sono più che soddisfacenti. Certo, il buon cacciatore di colombaccio non si accontenta mai, cerca la perfezione, ma in generale i livelli raggiunti sono molto alti.
Prima ancora di partire con l’elenco di tutte le varietà di richiami è importante fare fin da subito una precisazione: il richiamo deve per necessità essere funzionale alla tipologia di caccia nella quale verrà utilizzato (e vedremo che nel caso del colombaccio ce ne sono parecchie). Per questo è fondamentale tenere a mente che è molto diverso selezionare un richiamo come zimbello o come volantino.
Detto questo analizziamo da vicino le varietà che dopo attente selezioni sono diventate i richiami più utilizzati e noti, per quanto, c’è da dirlo, il re in fatto di richiami è il piccione di Amelia. Non ne hai mai sentito parlare?
Questo piccione, selezionato ad Amelia, casa della caccia al colombaccio è una varietà rimasta insuperata. La sua taglia è media, le ali sono molto forti e quindi brilla nel volo, è robusto, resistente, ma quello che lo fa apprezzare è soprattutto la sua intelligenza e il fatto che sia un volatile piuttosto docile. Si presta all’addestramento e al suo ruolo e questo piace ai cacciatori. La sua forma è tipicamente allungata, il suo colore grigio argentato, con penne timoniere lunghe, tra le 12 e le 16. Presenta normalmente penne nere sulle copritrici alari e sul collo mostra tonalità che vanno dal grigio al verde, al viola e al blu. Il becco è corto, la testa piccola e l’occhio tipicamente arancione.
A rendere unico il piccione di Amelia sono le mostrine bianche che si notano sulle ali. Sono queste a renderlo davvero molto simile al colombaccio quando è in volo, e per cui infallibile. Il volo appunto è una delle caratteristiche più apprezzate di questo piccione. E’ caratterizzato da una battuta d’ali forte, ritmata e veloce, ma soprattutto silenziosa. Le ali infatti non sbattono le une contro le altre e questo garantisce una partenza e un ritorno piuttosto discreto.
Il piccione francese è uno di quei casi in cui bello non necessariamente corrisponde a buono. Il piccione francese è indiscutibilmente bello, con proporzioni armoniche, con un corpo piuttosto lungo, un colore grigio chiaro e senza alcuna barratura sulle ali. Eppure è di difficile addestramento, non ha un buon carattere e per questo viene spesso usato più che come richiamo per migliorare morfologia e colore di esemplari troppo scuri o con barrature troppo nette.
Il piccione ternano è ottenuto direttamente dagli Amelia e per questo piuttosto simile. E’ però più grande, robusto e forse più intelligente, pur mantenendo invariate le buone capacità di volo del suo genitore. Fra i ternani sono annoverati anche i piccioni codoni, che non passano inosservati perché possiedono penne timoniere davvero lunghe e in numero di 14 e a volte anche 16. SEGUE