Il Tribunale Amministrativo Regionale di Potenza si è pronunciato in tema di revoca della licenza di porto di fucile a uso caccia. Si tratta di una nuova e importante sentenza che riguarda da vicino il mondo venatorio e quello armiero. Il caso esaminato dai giudici è quello di un uomo condannato penalmente per un furto e che si è comportato in maniera corretta e integra nel corso degli anni successivi, conseguendo anche la riabilitazione.
Nonostante tutto questo, la Questura ha continuato a confermare la revoca. Come approfondito dallo Studio Legale Cataldi, la riabilitazione non conferisce un diritto aggiuntivo alla persona interessata, ma allo stesso tempo la Pubblica Amministrazione non può considerare immodificabili le condanne del passato. Se si verificasse sempre questa situazione, infatti, le motivazioni di rigetto sarebbero continue.
La condanna penale può rappresentare un ostacolo al rinnovo della licenza di caccia soltanto in presenza di altri fattori che indicano la pericolosità del soggetto. Per i giudici amministrativi bisogna verificare anche la condotta dell’interessato dopo la condanna e ogni altro elemento utile. Il ricorso del cacciatore è stato accolto e la revoca della licenza è terminata dopo un lungo iter.