Contro questa decisione si era appellato i cittadino: mai abusato delle armi e la sue vita era irreprensibile, tranne quell’episodio relativo al gioco d’azzardo. Per i giudici amministrativi la violazione “delle disposizioni inerenti le sale da gioco e per gioco d’azzardo” risalgono a dieci anni fa e non sarebbe corretto utilizzarla nella “valutazione relativa all’affidabilità di un soggetto al porto delle armi”, a fronte del giudizio “sulla personalità del soggetto”.
Per questo motivo è stato decido di accogliere il ricorso, ma con alcune considerazioni a margine: si consiglia la Questura di riconsiderare il provvedimento sulla scorta di altri elementi sul tenore di vita del ricorrente: in particolare i due controlli stradali nel corso dei quali l’uomo è stato trovato in auto con “persone gravate da precedenti di polizia per i reati di truffa, detenzione di stupefacenti, porto abusivo di armi e divieto di espatrio”. Ecco, magari la Questura potrebbe puntare su questi elementi per non rinnovare il permesso di tiro sportivo, concludono i giudici (Perugia Today).