Speriamo che non ci sia il proverbiale due senza tre. Dopo la bocciatura di non molto tempo fa, è stato proposto nuovamente l’emendamento per rendere vincolante il parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Ne ha parlato tramite il proprio profilo Facebook in queste ore l’onorevole Maria Cristina Caretta, esponente di Fratelli d’Italia e numero uno dell’associazione CONFAVI.
L’emendamento reca la stessa firma del primo tentativo, quella di Giuseppina Occhionero di Liberi e Uguali. Il provvedimento si riferisce al Disegno di Legge recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018”. L’obiettivo è quello di chiedere alle regioni del nostro paese di cambiare i termini dei periodi del prelievo venatorio di alcune specie con un apposito parere vincolante dell’istituto stesso.
Oggi i termini temporali possono essere modificati mediante un parere dell’ente che però non è mai vincolante. Lo stesso dettaglio è stato richiesto con l’emendamento per quel che concerne i calendari venatori, un chiaro messaggio anticaccia. La Camera dei Deputati ha fortunatamente respinto, come sottolineato dalla stessa Caretta, grazie a un opportuno gioco di squadra.