«Numeri impressionanti – sottolinea il direttore di Cia Rovigo, Paolo Franceschetti – che danno la cifra dell’annosa criticità cui le Istituzioni devono dare una risposta concreta. Parallelamente agli interventi di eradicazione vanno avviati sistemi di rapida allerta nel caso di nuove colonizzazioni. Le nutrie solitamente costruiscono delle tane vicino alle arginature, le quali, inevitabilmente, cedono in caso di transito dei trattori e dei mezzi agricoli in generale. Alla perdita dei raccolti si aggiunge, dunque, un pericolo per l’agricoltore stesso e per l’intero equilibrio idrogeologico».
Inoltre hanno un potenziale riproduttivo molto elevato: la femmina può venire fecondata durante tutto l’anno e perfino poche ore dopo il parto. I piccoli partoriti sono, in genere, 5 o 6. «Non possiamo più attendere – conclude Franceschetti – ne va della sopravvivenza del settore nell’area del Polesine». E la piaga delle nutrie non riguarda solo il Polesine, ma anche molte zone venete (Il Gazzettino).