L’impegno economico
“Lo sforzo della Regione del Veneto in questi anni si è intensificato di pari passo all’acuirsi del fenomeno: negli ultimi due anni per il controllo della nutria sono stati stanziati 438 mila euro e il bilancio 2025-2027 ha già previsto un impegno di 1,5 milioni di euro nel triennio. Ciò premesso lo snellimento di tutte le procedure legate alle azioni di contenimento della nutria è da sempre uno dei temi che più ci sta a cuore affinché venga consentito agli operatori di intervenire in modo semplice ed efficace”, dichiara l’assessore regionale alla Caccia, al Territorio e ai Parchi, Cristiano Corazzari.
Gestione dei capi
“Ritengo sia utile ricordare che quelle che qualcuno chiama complicazioni burocratiche riguardo alla gestione dei capi di nutria abbattuti non sono altro che prescrizioni fissate dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, emanazione del Ministero dell’Ambiente, rilevanti in sede di rendicontazione delle attività a livello regionale, e finalizzate ad aggiornare la presenza della specie sul territorio oltre che a valutare gli esiti delle attività di controllo svolte”, prosegue Corazzari. “Ciò posto con il nuovo piano nutrie che sarà realizzato entro al fine di quest’anno faremo ulteriori richieste di semplificazioni sperando di trovare accoglimento da parte del ministero”.
Abilitazioni rilasciate
“Ritengo inoltre sia utile inoltre ricordare alcuni numeri sugli abbattimenti: nel 2023 nelle sole province di Rovigo e Verona sono stati abbattuti rispettivamente 23.039 e 35.600 capi per un totale di circa 58.600 capi, da confrontare con il dato regionale di 66.700 capi abbattuti. Le abilitazioni complessive rilasciate, a fine 2023, a operatori per l’attuazione del piano di controllo per la provincia di Rovigo sono 1104 e per quella di Verona 2.300”, aggiunge l’assessore. “Ricordo, infine, – conclude l’assessore Corazzari – che esiste già un piano nazionale per la nutria che, dopo aver analizzato impatti, rischi e aspetti normativi internazionali e nazionali, individua le tecniche di intervento, con relativi metodi, personale impiegato, aree interessate e modalità di smaltimento delle carcasse, sulla base del quale si costruiscono i piani di gestione regionali” (fonte: Regione Veneto).