Inoltre, si è preso spunto dalle esperienze locali e da quanto deciso dagli enti che gestiscono le aree protette e i parchi in territorio veneto, così da avere un approccio uniforme ed efficace. Il documento è il risultato di una sintesi e la valenza di un approccio del genere è stata messa in luce dal rilascio del parere favorevole e senza prescrizioni da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Il territorio è stato analizzato a fondo, di conseguenza si conoscono le criticità su cui intervenire con maggiore urgenza. Alcune parti sono state appunto revisionate per mantenere valido il controllo del suide. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento ancora più adeguato al Veneto, sfruttando la collaborazione con il settore agricolo e il mondo venatorio nell’ambito di un coordinamento garantito dalla vigilanza venatoria.