Con i provvedimenti pubblicati pochi giorni fa nel BUR, su proposta dell’assessore alla Caccia e Pesca del Veneto, Cristiano Corazzari, si completa il primo anno di gestione “ordinaria” del fondo regionale per l’indennizzo e la prevenzione dei danni da fauna selvatica alle produzioni agricole e all’acquacoltura dopo il passaggio della competenza ad AVEPA. A partire dalla prossima settimana sarà possibile, dunque, presentare la domanda di contributo per due bandi specifici finalizzati alla prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica all’agricoltura, e all’indennizzo di danni causati da fauna selvatica ittiofaga all’acquacoltura. In totale sono stati stanziati 200mila euro a valere sul milione di euro di stanziamento complessivo sul Bilancio 2021 e trasferito nelle scorse settimane dalla Giunta regionale ad AVEPA.
I restanti 800mila euro saranno destinati all’indennizzo dei danni all’agricoltura nel territorio a gestione programmata della caccia. “In un contesto storico e ambientale che sta registrando un incremento senza precedenti delle specie faunistiche, ungulati in primis, intendiamo dare un sostegno concreto ai nostri imprenditori – spiega l’assessore regionale Corazzari – per contenere i danni causati alle produzioni agricole. Dalle segnalazioni raccolte, infatti, è evidente l’impatto economico di questo fenomeno sulle aree rurali venete e la prevenzione passiva, attraverso l’installazione di strumenti di protezione, gioca sicuramente un ruolo strategico fondamentale assieme agli interventi gestionali attivi di contenimento attuati dai piani di controllo”.
L’Agenzia Veneta per i Pagamenti – AVEPA – sta avviando, dunque, le procedure di indennizzo ai beneficiari a fronte delle 430 istanze presentate tra luglio 2020 e giugno 2021, per un importo periziato totale di 1.291.683 euro. Fatto salvo il tetto massimo contributivo riconoscibile di 25mila euro imposto dalla normativa comunitaria per gli aiuti di Stato in regime de minimis, le percentuali di contribuzione, rispetto al danno accertato, vanno dall’81% per i danni inferiori ai 2.500,00 euro (che costituiscono il 72% del totale dei casi accertati), a percentuali tra l’80% e il 56% (media 68%) per i danni di importo superiore ai 2.500 euro. Sempre dalle istanze di indennizzo ricevute nel 2020/2021 gli ungulati, cinghiale in primis, si confermano al primo posto tra le specie selvatiche causa di danni alle produzioni agricole.
Sono 192 (quasi il 50% del totale) le domande di ristoro dei danni causati da queste specie, per un totale di 486mila euro periziati, seguite da quelle per danni da Corvidi (104 istanze) e dalle Lepri (72 istanze). E’ tuttavia a carico di quest’ultima specie che, nell’annualità analizzata, risulta il danno mediamente più alto, pari ad oltre 6.500 Euro/evento, con alcuni casi di danni ben superiori ai 10.000 euro. E’ invece pari al 100% della spesa ammissibile il contributo massimo previsto per gli interventi di prevenzione messi a bando, che vanno dalla realizzazione di recinzioni meccaniche o elettrificate, alle protezioni individuali per alberi da frutto di primo impianto, alle reti antiuccello e dissuasori di varia natura, con un tetto massimo della spesa ammissibile pari a 5.000,00 euro.
“Ricordo che oltre a questa tornata di contributi si aggiungono i 100.141 euro già stanziati ad inizio novembre a favore degli Enti Parco Colli Euganei e Lessinia per la prevenzione e l’indennizzo dei danni da fauna selvatica (essenzialmente cinghiali) all’interno dei rispettivi territori protetti – conclude Corazzari -. Complessivamente, la Regione quest’anno ha stanziato oltre 1 milione e 100mila euro per affrontare i danni causati all’agricoltura dalla presenza di specie dannose”.