Gianni Stea, consigliere della Regione Puglia che fa parte del Movimento Politico Schittulli – Area Popolare, ha presentato una interrogazione in Giunta per far iniziare quanto prima il prelievo in deroga degli storni (sturnus vulgaris). La richiesta di Stea, il quale è anche uno dei componenti del Comitato Faunistico Venatorio pugliese, fa leva su una proposta di legge firmata da altri consiglieri: l’iniziativa venne bocciata, dunque bisognerebbe correggere le eventuali incongruenze che hanno favorito il rigetto e accelerare la tempistica per avviare la caccia ai volatili. Il consigliere ha fatto riferimento a due modelli che dovrebbero essere seguiti in questo caso, vale a dire quello della Toscana e quello della Liguria.
L’obiettivo dichiarato della proposta è la difesa del settore agricolo locale e dell’intero “ecosistema dei vari territori pugliesi dai danni cospicui fatti da una specie selvatica diventata ormai infestante”. Il prelievo deve essere fatto in fretta secondo Stea, più precisamente nel rispetto del termine del 30 aprile prossimo. A fine mese, infatti, arriverà a scadenza la comunicazione all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) da parte delle province. Tenendo conto del tipo e delle modalità dei danni che sono subiti dalle coltivazioni si potrebbe dunque velocizzare la delibera di autorizzazione alla caccia.
Nella nota ufficiale, inoltre, è stato sottolineato il bisogno di rimediare alla distruzione dei raccolti, visto che ormai sono stati coinvolti territori molti vasti della regione meridionale. Stea ha ricordato come da diversi anni il fenomeno migratorio degli storni stia devastando i raccolti e le infrastrutture agricole, senza dimenticare le conseguenze dal punto di vista igienico-sanitario e i rischi per l’equilibrio dell’ecosistema. Il consigliere regionale è convinto infine che, mettendo da parte eventuali e (nel caso) errati approcci ideologici, sia necessario far diventare un compito inderogabile l’intervento, in particolare da parte di chi ha il dovere di amministrare gli interessi delle comunità.
Ma quanto è grave esattamente il problema degli storni in Puglia? Lo scorso mese di novembre il Governo Renzi bloccò la caccia in deroga al volatile. Nello specifico, l’esecutivo motivò la decisione col fatto che non erano stati rispettati né i tempi né le procedure per il recepimento delle normative comunitarie. Inoltre, si spiegò che era stato violato l’articolo 117 della Costituzione, quello che distingue le competenze di Stato e regioni. Lo stesso Governo preferì attendere il monitoraggio della Regione per poi deliberare, anche se, come rimarcato da altri consiglieri, si perse l’ennesima stagione agricola prima di intervenire seriamente. La speranza di molti è che ora i tempi siano più maturi.