L’esame del Disegno di Legge della Regione Puglia in materia di protezione della fauna selvatica e dell’esercizio dell’attività venatoria sta proseguendo a ritmo spedito. La seduta congiunta delle Commissioni II e IV del Consiglio Regionale ha portato all’approvazione di altri sei articoli del provvedimento voluto dall’assessore Leo Di Gioia. La discussione relativa agli Ambiti Territoriali di Caccia è stata rinviata, mentre ci sono aggiornamenti per quel che riguarda i centri privati di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale.
In pratica, sono destinati alla produzione di fauna che appartiene a specie cacciabili ai fini del ripopolamento e delle attività cinofile. Questi centri, inoltre, si devono trovare in ambienti idonei alle specie da allevare, senza dimenticare le dimensioni, le quali devono soddisfare le esigenze biologiche dei selvatici. Tra l’altro, l’immissione degli animali deve essere preceduta dal controllo delle ASL e dalle apposizioni dei contrassegni di riconoscimento.
Il Ddl prevede anche che la Regione Puglia autorizzi l’istituzione di aziende faunistico-venatorie e aziende agrituristica-venatorie nella misura del 10% del territorio agro-silvo-pastorale. Anche i terreni demaniali possono essere sfruttati come centri pubblici per la produzione della fauna, senza dimenticare le oasi di protezione e le Zone di Ripopolamento e Cattura (note anche con l’acronimo ZRC).