IL CONSIGLIO APPROVA LA NUOVA LEGGE SULLE ATTIVITA’ VENATORIE
C’è molta soddisfazione per l’approvazione della nuova legge che andrà a migliorare l’attività venatoria e la tutela del territorio della Regione Marche. La riforma ha visto il coinvolgimento di tutte le associazioni come cacciatori, agricoltori, ambientalisti ed enti locali. Tutte le parti hanno trovato un accordo, con l’obiettivo di preservare la custode di molte tradizioni, ossia la caccia.
L’assemblea legislativa delle Marche ha da poco approvato la nuova legge in tema di tutela della fauna, atta a disciplinare l’attività venatoria. Siamo di fronte ad una vera e propria riforma nata dal confronto, protrattosi per oltre un anno, tra tutte le associazioni e le categorie coinvolte dal provvedimento ossia i cacciatori, gli agricoltori, gli ambientalisti e gli enti locali.
Tale confronto ha dato la possibilità a tutte le parti di esprimere le proprie idee, attraverso la presentazione delle esigenze di ognuno e formulando un testo che potesse metterle insieme, tenendo presente un presupposto importante: la caccia è custode di tradizioni e di valori che occorre preservare, specialmente alla luce degli attacchi strumentali degli ultimi tempi. La galassia venatoria, insieme a quella agricola ed ambientalista, è una delle maggiori e più attente protagoniste nel processo di mantenimento, salvaguardia e conservazione dell’equilibrio ambientale. Le novità introdotte dalla legge riguardano la nuova distribuzione delle funzioni tra i soggetti interessati: alla Regione Marche competono gli indirizzi ed i controlli, alle Provincie la pianificazione, mentre la gestione della fauna oggetto di caccia viene assegnata per la prima volta agli Atc, alla quale spettano anche i rimborsi per i danni ai terreni agricoli per i quali la Regione indirizza metà del proprio fondo.
L’altra novità è inerente l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa dei calendari venatori che ottengono lo status di legge regionale a valenza triennale con più rilevante difficoltà di impugnazione con lo scopo che i cacciatori, i quali pagano ogni anno quote per effettuare l’attività venatoria, possano essere al corrente con certezza quali specie e in quali periodi precisi siano cacciabili, evitando quindi la bizzarra condizione più volte riscontratasi nelle Marche, in cui il giorno prima dell’apertura della stagione non erano ancora conosciuti tempi e tipologie. Ulteriore elemento innovativo è la creazione di un osservatorio regionale al quale spetta il compito di censire costantemente e con certezza la presenza faunistica nel territorio, al fine di poter stilare il calendario venatorio e di poter promulgare nuove leggi in materia di specie in deroga (lo storno nello specifico) sulla base di dati raccolti.
Uno strumento giudicato da molti come indispensabile, con il quale si riuscirà, ci auguriamo, di fare chiarezza sulla reale condizione del territorio con un adeguato approccio scientifico. Ultimo elemento da segnalare è inerente la riconsegna del tesserino e la riduzione della sanzione per coloro non rispettano la norma: se prima a chi trasgrediva veniva impedita la possibilità di andare a caccia l’anno successivo, ora, attraverso uno esplicito emendamento di Elisabetta Foschi (PDL), verrà applicata una sanzione corrispondente alla quota di iscrizione. Altri provvedimenti contenuti nella legge prevedono di sburocratizzare l’attività venatoria ed andare incontro ai 36 mila cacciatori delle Marche.