Sono stati loro ieri a confrontarsi, in videoconferenza, con il comitato. Mammi e Lori hanno ribadito le ragioni che hanno reso necessaria la riperimetrazione dell’Oasi. Una decisione nata oltre un anno fa e “resa necessaria – ha ricordato Mammi – dalla presenza massiccia dei cinghiali sul territorio, che aveva alterato l’intero ecosistema ambientale e faunistico. Una situazione che andava assolutamente affrontata, dal momento che le sole azioni di controllo non avevano prodotto i risultati sperati”. Grazie al nuovo piano, “nell’ultima stagione venatoria sono stati abbattuti quasi 200 cinghiali, riportando l’ecosistema territoriale in equilibrio” (Il Resto del Carlino).
Analisi della carcassa Primo caso di peste suina africana in Toscana in un cinghiale, rinvenuto morto, nel comune di Zeri (Ms), al confine con la Liguria. Il ritrovamento è avvenuto nella giornata di giovedì 18 luglio in un’area già attenzionata...
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