Sono stati loro ieri a confrontarsi, in videoconferenza, con il comitato. Mammi e Lori hanno ribadito le ragioni che hanno reso necessaria la riperimetrazione dell’Oasi. Una decisione nata oltre un anno fa e “resa necessaria – ha ricordato Mammi – dalla presenza massiccia dei cinghiali sul territorio, che aveva alterato l’intero ecosistema ambientale e faunistico. Una situazione che andava assolutamente affrontata, dal momento che le sole azioni di controllo non avevano prodotto i risultati sperati”. Grazie al nuovo piano, “nell’ultima stagione venatoria sono stati abbattuti quasi 200 cinghiali, riportando l’ecosistema territoriale in equilibrio” (Il Resto del Carlino).
Un canale su cui indagare L’eurodeputato monfalconese Anna Maria Cisint (Lega) ha posto l'accento su una questione finora poco dibattuta: "Da tempo ci giungono notizie in merito all’esistenza di un canale di comunicazione privilegiato tra la Direzione Generale Ambiente della...
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