La giornata di martedì 29 marzo sarà molto importante per la caccia campana: si tratta infatti della data scelta per un appuntamento che coinvolgerà ArciCaccia e la Regione per discutere di una serie di ordini del giorno. Alle 11:30 comincerà il dibattito che verterà sulla proposta di calendario venatorio per quel che riguarda la stagione 2016-2017, il regolamento relativo all’intera annata venatoria, il tesserino per la prossima stagione e il programma straordinario per fronteggiare l’emergenza dei cinghiali nella regione meridionale. La convocazione della Giunta è stata resa nota da Emilio Galano, dirigente nazionale della stessa ArciCaccia e componente del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio campano. Quello del tesserino venatorio è forse uno degli argomenti più interessanti.
Proprio alla fine dello scorso anno è stato approvato un progetto che ha previsto l’introduzione del tesserino di caccia telematico. L’iniziativa è stata voluta a tutti i costi dalla Regione Campania, intenzionata a realizzare un documento da affiancare al tesserino cartaceo tradizionale, sfruttando un apposito sistema elettronico. La procedura ha coinvolto inizialmente i cacciatori più assidui e a questi soggetti è stato chiesto di adottare il tesserino telematico dopo aver superato 36 giornate di caccia nel corso della stagione venatoria appena terminata.
Il documento in questione viene stampato autonomamente dal cacciatore e va esibito al comune di residenza oppure all’Ufficio Caccia del comune capoluogo per ottenere la validazione. Si è fatto riferimento prima ai cinghiali, l’emergenza in effetti è un problema che fa discutere dall’inizio di questo 2016 in tutta la Campania. In particolare, l’aumento delle aggressioni ha fatto tornare d’attualità la questione, visto che molte popolazioni, in primis quella nella zona a sud della provincia di Salerno, la stanno vivendo con una certa apprensione. A gennaio la Regione ha deciso di realizzare un programma straordinario.
Tra le iniziative prioritarie per gestire gli ungulati figurano la pianificazione e il coordinamento delle attività sanitarie legate alla gestione della fauna selvatica nelle aree protette, nelle zone di ripopolamento e in quella di cattura. Non bisogna dimenticare, poi, l’archivio digitale e georeferenziato dei danni che vengono arrecati dalla stessa fauna selvatica, la realizzazione dei piani di censimento e di monitoraggio e la riduzione dello squilibrio ecologico provocato dall’aumento delle popolazioni animali. Di caccia campana si è parlato anche alla fine dello scorso mese di febbraio, quando la sezione di Benevento della Federazione Italiana della Caccia ha organizzato una prova amatoriale su beccacce nel territorio del Parco Regionale Taburno Camposauro, una gara di grande successo e molto apprezzata.