In Calabria, fino al prossimo mese di dicembre, sarà possibile abbattere fino a 3400 cinghiali, rispetto al limite di 500 fissato in precedenza. É quanto prevede il Piano di selezione dei cinghiali sul territorio calabrese approvato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. La scadenza del Piano, inoltre, é stata fissata al prossimo mese di dicembre (la precedente era ad agosto).
«Un risultato molto importante, il massimo che, allo stato attuale, potevamo ottenere come Regione – ha affermato il consigliere regionale della Calabria delegato all’Agricoltura, Mauro D’Acri– ma ci rendiamo conto che assolutamente non basta per fronteggiare un problema che è diventato una seria emergenza nel territorio calabrese e non solo. Anche se in circa tre mesi di attività abbiamo abbattuto circa 500 capi, esattamente come previsto dal piano di selezione in vigore, circa il 60% dei quali sotto l’anno di età, come strettamente indicato dalla normativa, ed abbiamo raggiunto l’obiettivo ancor prima della scadenza del piano che era fissata ad agosto, siamo consapevoli che tali interventi rischiano di essere un palliativo rispetto alle dimensioni che ha assunto un problema che sta causando, quotidianamente, gravi problemi economici al settore agricolo e sempre maggiori pericoli per la sicurezza delle persone e alle cose.
Anche se, data la legislazione attuale, quanto messo in campo rappresenta il massimo delle azioni che può mettere in atto il Dipartimento Agricoltura, si tratta, tuttavia, di interventi necessari ma non sufficienti». «Bisogna intervenire immediatamente – sostiene ancora D’Acri – per rivedere la vigente Legge Quadro 157/92, per la quale le possibilità di selezione sono molto restrittive. Solo modificando la Legge 157 potremo finalmente aggiornare anche la Legge regionale, la 9/96, ed adeguarla alle caratteristiche della nostra regione. Già nella scorsa settimana, nel corso di un incontro con il Ministro Centinaio, assieme a tutti agli assessori delle altre Regioni, abbiamo chiesto in incontro urgente con il Ministro dell’Ambiente per affrontare quelli che sono i vincoli imposti dalla legislazione attuale e che non consentono di affrontare compiutamente il problema, non solo dei cinghiali, ma di tutta la fauna selvatica».
«Nei prossimi giorni – aggiunge il consigliere D’Acri – è mia intenzione risollecitare l’incontro. Pur essendo consapevole che il problema riveste molteplici aspetti: ambientali, venatori ed economici di non facile soluzione sono altresì convinto che per la dimensione dello stesso si è in presenza di un forte sbilanciamento non più sopportabile. Si tratta di uno squilibrio, dato dalla sovrappopolazione, che provoca notevoli danni economici, specie nelle aree interne sempre più fragili, ad un settore vitale per la Calabria quale quello agricolo e che, pertanto, bisogna ritrovare in tempi rapidi il giusto equilibrio».