Lei lo scorso 8 febbraio è stata eletta nel Consiglio Provinciale di Federcaccia Catania. Come commenta il risultato di questa elezione?
Con molta felicità. Sono piena di orgoglio per la fiducia riposta in me e in tutto il direttivo neoeletto che riconferma di essere una realtà per la provincia catanese FIdC. Non posso che seguire le orme ed i consigli del Presidente Nello Di Bella e di tutto il Consiglio al fine di poter dare il mio contributo.
Quale sensazione prova sapendo di essere in Sicilia la prima Donna che, nella storia di Federcaccia, ricopre il ruolo di Consigliere Provinciale?
Anche a questa domanda rispondo che sono molto felice ed entusiasta, ovviamente mi sento onorata di avere questo primato oggi e non posso che rimboccarmi le maniche e fare in modo che anche nella provincia catanese la caccia per le donne sia una normalità, è vero siamo in numero minoritario, ma sicuramente facciamo la nostra parte.
Quando è nata la sua passione per la caccia?
La mia passione per la caccia è nata circa 15 anni fa. Non ci sono cacciatori nella mia famiglia e tutto è nato grazie a Rosario il mio compagno, cacciatore da sempre. Un giorno mi chiese di fargli compagnia durante una battuta di caccia e da lì è scattato il colpo di fulmine. Passione che non ho mai lasciato da allora, anzi, ho subito studiato per prendere l’abilitazione all’esercizio venatorio, e mi sono “ammalata” di cinofilia.
Rebecca D’Antoni prima Donna nella storia di Federcaccia Sicilia ad essere stata eletta in seno ad un Consiglio Direttivo Provinciale. Oggi non potrei vivere senza i miei setter inglesi, che allevo insieme a Rosario. Sono sempre stata abituata a vivere immersa nella natura, nata e cresciuta alle pendici dell’Etna, ne ho fatto anche il mio lavoro, camminare tra le alternanze di lande laviche e boschi, ammirare le specie selvatiche presenti sul territorio. Per me andare a caccia è un valore aggiunto a quello che è il rispetto dei territori e della fauna presente. Il tutto viene arricchito dalla presenza dei miei adorati ausiliari, e poi non c’è niente di più bello del condividere questa passione quotidianamente con chi ha più esperienza, sempre pronto a spronarti e a consigliarti.
Come si trova all’interno del Coordinamento Nazionale delle Cacciatrici di Federcaccia?
Lei è Referente per le Regioni Sicilia e Calabria. Sì, sono Referente per le regioni Sicilia e Calabria, ringrazio sempre la presidente del Coordinamento Isabella Villa e tutte le coordinatrici presenti sul territorio italiano per avermi accolta e avermi fatto sentire “normale”, intendo dire come donna cacciatrice, dato che ancora oggi c’è qualcuno che ci vede con un po’ di stupore. Le iniziative non mancano mai, il coordinamento è sempre molto propositivo e pieno di iniziative e confronti che sposano con la mia voglia di fare.
Per quanto concerne l’aspetto territoriale, non posso esimermi nell’esprimere la mia riconoscenza al Consiglio Regionale Sicilia FIdC in primis, il Presidente Giuseppe La Russa e tutti i membri mi hanno accolta con affetto e sin dal primo momento coinvolta in ogni attività. Lo stesso per la regione Calabria, capita sovente di confrontarmi con i Presidenti Provinciali e anche le Donne Cacciatrici.
Quali sono i suoi prossimi impegni in Federcaccia?
Sicuramente in sinergia con il Consiglio Provinciale di Catania e Regionale Sicilia le iniziative non mancheranno, dai campionati FIdC alle attività di tutela ambientale di Fondazione Una, non tralasciando anche la diffusione, ove possibile, della cultura venatoria alle giovani generazioni ed agli studenti in generale. Non per ultimo, sarò disponibile, ove ce ne fosse di bisogno, anche all’interno del Settore Protezione Civile ed Antincendio, diretto da Pippo Scandurra. Settore di particolare rilievo per FIdC Catania che nel periodo del Covid-19 è stato impegnato in prima linea nella distribuzione delle mascherine alla popolazione.
Oggi è l’8 marzo, festa della Donna, il suo primo otto marzo da Consigliere Provinciale FIdC a Catania. Quali sono le sue sensazioni?
Oggi si celebra la Giornata internazionale della donna, è vero. È una ricorrenza che sottolinea l’importanza della lotta per i diritti di noi donne, quali l’emancipazione, le conquiste sociali, economiche e politiche e portando l’attenzione su questioni come l’uguaglianza di genere, le discriminazioni e le violenze contro le donne. Queste conquiste hanno familiarità con il ruolo che oggi ricopro poiché sento di avere l’onore e l’onere di rappresentare la quota rosa in consiglio provinciale ritenendo che sia una scelta avveduta, operata da chi mi ha voluta all’interno della compagine provinciale e da me condivisa in pieno. A tal proposito rivolgo gli auguri a tutte le donne che quotidianamente operano, a vario titolo, all’interno delle circa seimila sezioni, dislocate sul territorio nazionale, afferenti alla grande famiglia di Federcaccia.