E’ in programma per l’inizio della prossima settimana la riunione della Regione Emilia Romagna con gli enti locali per discutere le tecniche da adottare per liberare la Pineta di Classe (Ravenna) dai daini. La riunione è stata spostata più volte perché si scontrano due ipotesi diverse: abbattimento, per come si capisce dal piano regionale di prelievo del daino in selezione (che ha ottenuto il parere positivo di Ispra) e la tesi sostenuta in particolare dal consigliere regionale del Gruppo Misto, Giulia Gibertoni e da associazioni animaliste, che puntano sulla cattura, dopo l’uso di anestetico, e lo spostamento in altri territori appenninici.
Il piano regionale di prelievo del daino prevede un numero di capi prelevabili di 233 per la provincia di Ravenna (con l’eradicazione del nucleo della pineta di Classe). Abbattimento o cattura, l’unica certezza è che si va incontro a costi elevati. Lo testimonia un documento diffuso ieri dalla Libera Caccia ravennate.
“I progetti di miglioramento ambientale della Valle Mandriole e Punte Alberete, predisposti dall’Ente parco puntano in particolare al contenimento delle specie nutria, gambero rosso e carpa” dicono i cacciatori iscritti all’associazione. Ma il costo pare non essere irrisorio. Da una tabella estratta dalla delibera dell’Ente Parco, la Libera Caccia rileva che il costo complessivo è di 256 mila euro. 150mila per l’abbattimento di mille nutrie: “Noi cacciatori abilitati lo faremmo con 5mila euro” (Il Resto del Carlino).
Certo che gli animalisti/ambientalisti da salotto,hanno un cervello da condominio;pensano di catturare i daini e spostarli in una altra zona,forse NON sanno i poveririni intelletualmente,che spostano il problema da un posto però lo creano in un altro(Beata Ignoranza)???????