Nonostante porti la data del febbraio 2021, l’attuazione concreta del ‘Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino’ nella pineta di Classe non vedrà la luce prima del prossimo autunno. “Abbiamo fatto un sopralluogo con una società di Ispra incaricata di valutare la situazione e indicare alcune linee guida per la cattura degli animali” spiega Claudio Miccoli, dirigente della Federcaccia. “Dopo quel primo incontro non si è più visto nessuno. E’ quindi iniziata la stagione riproduttiva, tra un po’ la pineta si animerà di ravennati e turisti e quindi non si potrà più fare nulla. Ne riparleremo a ottobre o novembre”.
Che questo Piano regionale non sia nato sotto la stella migliore lo denota anche la risposta che l’assessore regionale Alessio Mammi ha dato in Assemblea regionale due giorni fa a una interrogazione. Nelle conclusioni, ha detto che “gli uffici competenti stanno lavorando alle procedure per bandire la manifestazione di interesse per l’individuazione dei soggetti privati destinatari dei daini catturati ma, stante la complessità dell’operazione e la necessità di tutelare i molteplici interessi rappresentati, non è al momento possibile definire con precisione un termine per la sua pubblicazione”.
Il piano per i daini presenti nella pineta di Classe – il cui numero è una sorta di segreto di Stato: 250 in via ufficiale, non meno di 600 per chi frequenta gli habitat pinetali, l’Ortazzo e l’Ortazzino con tanto di testimonianze video – si basa sulla cattura di un certo numero di esemplari e la loro cessione in zone compatibili con il loro habitat o a privati che abbiano requisiti per tenerli. Già la cattura è problematica perché bisogna mettere in conto la morte di esemplari per la troppa adrenalina in circolazione, ma a questo punto non si sa nemmeno quando emettere un bando per affidarli a privati. “Temo che il problema sia politico e non tecnico.
Si punta a guadagnare tempo per non adottare soluzioni che possano dispiacere a qualche forza politica. Così il problema si rinvia, senza fare nemmeno l’interesse dei daini e dei fruitori della pineta” conclude Miccoli. Sempre nella risposta data da Mammi si spiega che l’installazione di sistemi di prevenzione e cartelli che segnalino in modo incisivo il pericolo di attraversamento animali è a cura di Provincia, Comune e Anas, titolari delle strade interessate dalla circolazione dei daini. Se ne parlerà al prossimo incidente (Il Resto del Carlino).