Le indagini hanno permesso di documentare nel tempo le varie condotte illecite, risultate determinanti per i successivi esiti investigativi, al fine di individuare, oltre all’autore della rapina, anche gli altri due soggetti responsabili degli altri reati. E’ emersa, ancora una volta, la persistenza di una prassi ormai consolidata, quella delle rapine ai danni dei cacciatori, il cui modus operandi risulta sempre lo stesso: ad agire sempre in due o tre, con volto coperto da passamontagna e armati di pistola, abitualmente nascosti in territorio aspromontano, pronti ad aggredire i cacciatori per sottrarre loro fucili e munizioni al fine di utilizzarli per più gravi delitti. Al termine delle formalità di rito, i tre soggetti, sono stati portati in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria (Gazzetta del Sud).
Un canale su cui indagare L’eurodeputato monfalconese Anna Maria Cisint (Lega) ha posto l'accento su una questione finora poco dibattuta: "Da tempo ci giungono notizie in merito all’esistenza di un canale di comunicazione privilegiato tra la Direzione Generale Ambiente della...
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Se i cacciatori avrebbero reagito, gli avrebbero revocato la licenza di caccia, purtroppo nella Provincia di R.C. funziona cosi .Io sono stato aggredito ( per un parcheggio e mi hanno revocato la licenza, ( nonostante non ho reagito)
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