Le persone finite in manette sono gli autori di dieci rapine che hanno visto come vittime i cacciatori, costretti a consegnare i loro fucili dopo che i malviventi esplodevano in aria alcuni colpi per intimidirli. I sette entravano in azione sempre allo stesso modo, conoscendo bene il territorio dell’Aspromonte e studiando le vie di fuga. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il novembre del 2016 e il settembre del 2018, dunque quasi due anni.
I fucili da caccia rubati sarebbero almeno dieci: le armi venivano nascoste in appositi casolari per essere poi presi nel momento del “bisogno”. Non sono mancati altri reati, come ad esempio i furti di carburante dalle auto parcheggiate e i danneggiamenti alle abitazioni e alle vetture.