La raccolta firme inizia e con essa anche le falsità usate dagli animal-ambientalisti contro i cacciatori. Gli animalisti sostengono che i cacciatori provocano danni ambientali, i bossoli vengono abbandonati nei boschi. La risposta a queste falsità: I cacciatori amano i loro boschi perché sono la loro casa, i bossoli non vengono abbandonati ma raccolti con cura e ogni anno, finita la stagione venatoria, i cacciatori si trovano tutti assieme per fare pulizia dei boschi e delle campagne asportando anche i rifiuti abbandonati dagli animal-ambientalisti. Gli animalisti sostengono che vengono spesi ogni anno milioni di euro di denaro pubblico per i ripopolamenti di fauna selvatica.
La risposta a queste falsità: I ripopolamenti di fauna selvatica vengono effettuati utilizzando in minima parte le risorse pagate ogni anno dai cacciatori in tasse governative e regionali e le quote di accesso agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini. Quindi i ripopolamenti vengono effettuati con i soldi dei cacciatori e non della collettività. Gli animalisti sostengono che i cacciatori abbandonano i loro cani a fine stagione venatoria. La risposta a queste falsità: I cacciatori amano i loro amici a quattro zampe, non abbandonano il loro cane finta la stagione venatoria perché un amico di avventure non si abbandona mai.
Gli animalisti sostengono che i cacciatori crescono in modo violento i loro figli provocando loro gravi danni di natura psicologica. La risposta a queste falsità: Va ricordati che i cacciatori sono cittadini di Serie “A” dalla fedina penale perfettamente pulita, che tramandano una parte importante della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre tradizioni alle future generazioni. I cacciatori insegnano a conoscere e quindi a rispettare, ricordando le giuste modalità per garantire una corretta gestione del patrimonio faunistico e degli habitat naturali. A coloro che criticano l’attività venatoria e i suoi praticanti va ricordato che bisogna conoscere prima di sentirsi in diritto di criticare.