La sezione provinciale di Firenze dell’associazione Arci Caccia ha diffuso un comunicato per far presente il proprio punto di vista in contrapposizione alla Federcaccia e alla questione delle quote di iscrizione dell’ATC FI5. Ecco cosa dice la nota: “Non tutte le ciambelle riescono col buco, errare è umano, la perfezione non è di questo mondo, tutti detti della tradizione popolare che tornano di stringente attualità ad ogni comunicato redatto da Federcaccia Firenze.
Nella foga di spostare l’attenzione dai pasticci che, con costanza continua a combinare nella gestione dell’ATC 4, l’Associazione maggioritaria non trova niente di meglio che sparacchiare a destra e sinistra nella speranza di creare confusione. Che importa se si deve attaccare una realtà ben gestita come l’ATC 5? Forse la stretta vigilanza che adesso opera la Federcaccia sull’operato degli ambiti, sarebbe stata molto più opportuna negli anni scorsi, quando qualcuno portava in dissesto gli ATC fiorentini. Non vogliamo entrare nel merito delle accuse di aumenti delle quote di accesso alla caccia di selezione al cinghiale, rivelatesi infondate.
Il Commissario dell’ATC 5 ha già spiegato la situazione nel comunicato diffuso oggi. Accogliamo, invece, in modo favorevole, la notizia del dimezzamento delle quote di accesso alla caccia al cinghiale in braccata e la diminuzione della tariffa per la caccia al capriolo. Due provvedimenti importanti, che lasciano soldi nelle tasche dei cacciatori. Segno che la buona gestione, anche nella caccia, libera risorse importanti, basta che ci siano le volontà e le capacità”.