Il Tribunale Amministrativo Regionale di Firenze è stato chiamato a pronunciarsi in merito alla questione che ha visto contrapposti due cacciatori e la Questura di Grosseto. Il questore toscano, infatti, aveva deciso di respingere la richiesta di rinnovo della licenza venatoria a causa delle condanne penali riportate in precedenza da queste due persone. La difesa dei cacciatori ha puntato sul fatto che entrambi i cacciatori erano stati riabilitati e che i reati non avevano nulla a che fare con l’utilizzo delle armi.
La Questura, al contrario, non ha dato peso a queste circostanze. Tra l’altro, i reati erano stati commessi più di 30 anni fa e il porto d’armi era stato puntualmente rinnovato nel corso del tempo. Dopo il ricorso senza esito di fronte al Prefetto di Grosseto, si è puntato sul TAR Toscana.
I giudici amministrativi hanno esaminato il loro caso e hanno spiegato che la riabilitazione elimina uno dei motivi per non rinnovare la licenza, come previsto dall’articolo 43 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. In aggiunta, il Tribunale ha sottolineato come sia necessario valutare anche la gravità delle condanne e le personalità dei soggetti. Ora si attende un allineamento da parte della Questura.