Ieri, 10 gennaio 2022, l’assessore lombardo Rolfi, il Direttore Bonomo e il Dirigente Claretti ha incontrato in videoconferenza le Associazioni Venatorie Lombarde e l’AMOV. L’incontro era stato richiesto da Novembre da Federcaccia Lombardia affinché la Regione illustrasse quali strategie avrebbe messo in atto per risolvere il problema legato agli anellini dei richiami vivi di allevamento. Da un lato infatti bisogna risolvere il problema degli anellini utilizzati sino ad oggi e soggetti che già anche dopo un solo anno dall’apposizione sono soggetti a deformazioni e usura che hanno portato a contestazione da parte della Forestale, con conseguente sequestro, senza dimenticare che tali anellini ancora nuovi sono risultati nel 74% dei casi già fuori dalle tolleranze di misura; dall’altro bisogna ovviamente avere indicazioni certe per i futuri inanellamenti.
Come infatti rilevato da Federcaccia, che ha tenuto l’intervento introduttivo poi condiviso nel contenuto anche dalle altre Associazioni, bisogna dare certezze e tranquillità ai cacciatori: i cacciatori devono sapere che i richiami che esporranno a settembre 2022 saranno regolari e incontestabili se dotati degli anelli o comunque dei sigilli che saranno prescelti. Purtroppo oggi a distanza di due mesi dalla richiesta la Regione non ha dato risposte in merito a possibili strategie o scelte: ha annunciato che sarà convocata la Consulta Faunistica Venatoria allargata alla Forestale all’ISPRA per valutare possibili soluzioni che, anche con l’occhio di chi è preposto ai controlli, possano dare le opportune garanzie ai cacciatori.
D’altra parte l’Assessore ha rimarcato come la scelta della tipologia degli anellini da apporre al tarso dei richiami allevati è di competenza delle Associazioni Ornitologiche e che la Regione si farà parte diligente nel favorire l’utile confronto delle parti in sede di Consulta Faunistica. Tuttavia Federcaccia è dell’avviso che la scelta degli anellini, il cui uso è autorizzato dalla stessa Regione, comporti una comunque una legittimazione di fatto da parte sua; d’altra parte ritiene che le Associazioni Ornitologiche (FOI e AMOV in primis) nella scelta degli anellini o di diversi contrassegni autorizzabili non potranno non tenere conto dell’esigenza e della necessità di garantire ai cacciatori la conformità degli anellini a tutte le caratteristiche che ne possano assicurare il tranquillo uso da parte dei cacciatori.
Ricordiamo infatti che la legge nazionale (art. 5) prevede che le Regioni regolamentino l’allevamento, la vendita, la detenzione e l’uso dei richiami allevati su parere dell’ISPRA (comma 1) e che i richiami devono essere dotati di “anello inamovibile”. La scelta della tipologia di anello o di contrassegno in ottica di tutela del cacciatore e dell’uso dei richiami difficilmente potrebbe prescindere da un confronto con tutte le parti. Certo siamo fiduciosi del fatto che almeno la gran parte, se non la totalità, dei cacciatori che nel 2021 si son visti sequestrare i richiami e che affronteranno il processo dimostreranno la perfetta regolarità dei richiami contestati, ma l’esigenza di certezza dei cacciatori è incompatibile con i tempi della Giustizia italiana e la soluzione va dunque trovata nei primi mesi di quest’anno (Fonte: Federcaccia).